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Una taglia di 10 mila euro per trovare i responsabili dell’uccisione del gatto a Tortora

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Una taglia di 10 mila euro per trovare i responsabili dell’uccisione del gatto a Tortora

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Una taglia per stanare gli assassini e gli autori di quel gesto crudele e feroce. L’Associazione Italiana Difesa degli Animali e Ambiente darà diecimila euro a chi indicherà i responsabili alle forze dell’ordine.

TORTORA – Una morte orribile, bruciato vivo, dilaniato dai petardi alcuni dei quali gli sono stati infilati in bocca. Non si riesce a comprendere come la mente umana,  sia capace di arrivare a compiere gratuitamente un’uccisione del genere e per questo ora è caccia ai responsabili, che hanno le ore contate. Dopo la vicenda del cane Angelo questo è il secondo caso in pochi mesi di omicidio di animali che avviene in provincia di Cosenza. L’AIDAA – Associazione Italiana Difesa degli Animali e Ambiente – da sempre, così come le altre associazioni animaliste chiede l’inasprimento delle pene per chi provoca la morte con l’aggravante della crudeltà di un qualsiasi essere vivente sia umano che animale. Anche in questo caso l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha deciso di mettere una taglia di 10.000 euro sulla testa dell’autore o degli autori di questo scempio.

AIDAA pagherà la taglia a chiunque sarà in grado di fornire informazioni che porteranno all’individuazione ed alla condanna definitiva dell’assassino o degli assassini del gatto.

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“Siamo davanti a un atto di crudeltà senza precedenti-  dice Antonella Brunetti propresidente di AIDAA e responsabile del settore gatti dell’associazione – speriamo che la gente si ribelli e a furore di popolo individui e consegni alla giustizia i responsabili di questo atroce atto che non ha alcuna possibile giustificazione, i responsabili devono pagare fino in fondo”.

Intanto la polizia locale e le forze dell’ordine stanno lavorando all’acquisizione di possibili filmati di telecamere private che possono aver ripreso quanto accaduto o i responsabili di questo orribile atto prima o dopo che lo hanno compiuto. Durissimo il presidente nazionale AIDAA, Lorenzo Croce, che punta il dito sulla sub cultura di certe realtà e sulle pene miti per chi commette questo tipo di reati.

“Abbiamo davanti agli occhi la questione del cane Angelo, ora tocca a questo gatto – dice Croce – o il governo e il parlamento di svegliano e inaspriscono le pene portando in galera nel senso vero della parola i responsabili di queste barbarie, oppure prima o poi qualcuno si farà giustizia da solo perchè l’indignazione per questi atti è assolutamente comprensibile”.

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