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L’attentatore di Berlino, aveva detto agli agenti di essere di Reggio Calabria
Vicepresidente della Lombardia, Fabrizio Sala, riferisce le parole dell’agente sparato dall’attentatore: “il terrorista diceva di essere di Reggio Calabria ma non aveva un accento italiano e non aveva documenti”
MONZA – Anis Amri, fermato dagli agenti di polizia a Sesto San Giovanni, ha detto loro di essere di Reggio Calabria, cosa che ha insospettito ancora di più i due poliziotti che hanno notato l’accento straniero dell’uomo. A riferire l’episodio è stato il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, andato a trovare in ospedale a Monza l’agente ferito dall’attentatore di Berlino.
“Abbiamo proceduto a un normale controllo su un individuo sospetto. Abbiamo attivato la procedura canonica, mi sono avvicinato per chiedergli generalità e documenti”. Le parole di Cristian Movio, 36enne agente della Polizia di Stato di Sesto San Giovanni (Milano), dal letto dell’ospedale San Gerardo (Monza). Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia, lo ha incontrato poco dopo la conclusione dell’operazione alla spalla a cui l’agente è stato sottoposto per la rimozione del proiettile sparato da Amri. “È sereno, sta bene ed è felice di essere stato utile. Mi ha detto di essersi insospettito perché il terrorista diceva di essere di Reggio Calabria ma non aveva un accento italiano e non aveva documenti“. Poi ha aggiunto che “questo ha ulteriormente allarmato gli agenti e la reazione è nata durante la perquisizione. Loro hanno attivato una normale procedura, è stata un’azione di Polizia che è andata benissimo”.
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