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Il playboy della ‘ndrangheta reggina evade da domiciliari

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Il playboy della ‘ndrangheta reggina evade da domiciliari

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REGGIO CALABRIA – Pentito di essersi ‘pentito’ Saro Mammoliti si è dato alla macchia.

Il boss ai vertici della cosca che opera a Oppido Mamertina, si è reso latitante dopo una condanna a 13 anni e 6 mesi per estorsione. L’uomo noto per le proprie abilità amatorie era ai domiciliari in una località protetta fin quando i carabinieri di Tivoli, cinque giorni fa sono andati ad eseguire il provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria che lo avrebbe riportato in carcere e di Mammoliti nell’abitazione non vi era più alcuna traccia. La fuga, è stata confermata dal procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho. Saverio Mammoliti, detto “Saro”, di 72 anni, pare fosse l’uomo più influente della malavita nella piana di Gioia Tauro. Egli aveva iniziato a collaborare con la magistratura nel 2003, mentre si trovava detenuto per scontare una condanna per associazione mafiosa. E scelse un modo pubblico per rendere nota la sua decisione. Il 21 maggio 2003, infatti, collegato in videoconferenza con i giudici della Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria che lo dovevano giudicare, Mammoliti lanciò un appello a rompere l’omertà e denunciare i propri misfatti collaborando con la giustizia.

 

Non tutti, a ragion dovuta, però, credettero ad un reale pentimento del boss che, nel novembre del 2012 tornò in carcere. Mammoliti, insieme al figlio Antonino ed al figlio illegittimo Danilo Carpinelli, fu arrestato dai carabinieri nell’ambito di un’operazione contro la cosca Mammoliti-Rugolo. Al boss veniva contestata una tentata estorsione alla cooperativa di Libera Terra Valle del Marro. In particolare, Mammoliti avrebbe cercato di imporre ai giovani di Libera, l’associazione che da sempre si pone in prima linea per la lotta alle mafie, di rinunciare ad acquisire dei terreni confiscati alla sua cosca. La cooperativa subì così il taglio di 640 alberi ed il danneggiamento di alcuni mezzi. Ritenuto un “pezzo da novanta” nel panorama ‘ndranghetistico, Saro aveva poi ottenuto gli arresti domiciliari in una località protetta. Ricevuta notizia dell’esito del processo che lo vedeva imputato per quella estorsione, Mammoliti ha deciso di darsi alla fuga. ‘Basta carcere’ avrà pensato e senza attendere l’arrivo dei carabinieri si sarebbe allontanato per iniziare, forse, quella nuova vita di cui parlava nelle proprie testimonianze. “Quella non era vita – dichiarò infatti in una delle ultime udienze – era solo indegnità di uomo, e basta. Questo è il comando, paga per tutti pur avendo qualche agevolazione di essere preso in giro dice che comenda, e paga per tutta la vita sempre lui. Questo è il mio pentimento, il mio voler cambiar vita”.

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