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Una fiaba per “costruire la pace in nome di Angelo”, domani a Sangineto corteo per chiedere “giustizia” (AUDIO)

Calabria

Una fiaba per “costruire la pace in nome di Angelo”, domani a Sangineto corteo per chiedere “giustizia” (AUDIO)

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“Giustizia e non violenza, perchè quest’ultima genera solo altra violenza”.Domani a Sangineto, si terrà la manifestazione per chiedere giustizia per Angelo, il povero cagnolino ucciso barbaramente e con una crudeltà disumana da quattro ragazzi del posto. Si spera in un corteo pacifico alla luce delle tante minacce ricevute dai cittadini che, non hanno nulla a che vedere con i 4 ragazzi accusati del grave gesto.

 

SANGINETO (CS) – Dopo numerosi articoli, interviste, servizi televisivi e contributi da più voci, quello che emerge chiaro è il messaggio unanime che in Italia sono necessarie pene più severe per chi maltratta gli animali. Ma quanto accaduto a Sangineto non può coinvolgere una terra intera, che non ha colpa per l’esistenza di quei 4 ragazzi che hanno compiuto un gesto ignobile.  Sono moltissimi infatti i cittadini di Sangineto che da qualche mese hanno a che fare con minacce, insulti, e un modo di generalizzare sul Sud che evidenzia tanta ignoranza.

Si perchè ci sono ‘persone’ che non sono migliori di quei quattro ‘assassini’ e che hanno preso di mira un intero paese gridando alla vendetta. Quella di Angelo, lo abbiamo scritto più volte è una storia barbara, crudele, impossibile da raccontare senza provare un’estrema rabbia e un senso di sdegno senza misura. Angelo era un povero randagio che non aveva fatto nulla di male. Purtroppo è incappato nella psicologia malata di 4 ragazzi annoiati che si sono ‘distratti’ un pomeriggio di giugno mettendogli una corda al collo, prenderlo a bastonate e uccidendolo. Nel frattempo lui, a conferma della purezza e dell’infinità ingenuità che contraddistingue ogni specie a 4 zampe, ha scodinzolato fino alla fine, come se volesse dimostrare fiducia ai suoi 4 aguzzini.

corteo-angelo

Sappiamo bene, purtroppo, i dettagli e i contorni di questa vergognosa storia, e abbiamo assistito alle manifestazioni, dato spazio ai pareri e ai commenti, ma ora la situazione sta sfuggendo di mano e non è più tollerabile.

Le pagine social di Sangineto sono invase da insulti, ingiurie e minacce rivolte a chiunque sia del posto, abbia un’attività commerciale e dunque non solo verso i quattro ragazzi che, ci teniamo a sottolinearlo, saranno giudicati in Tribunale per il reato commesso.

Intanto per la manifestazione di domani era stata aperta su Facebook la pagina “Assediamo Sangineto” (poi chiusa per i contenuti) sulla quale si sono letti messaggi e post di tutti i colori, che poco hanno a che fare con la difesa degli animali e la lotta alla violenza: “Verremo con la lupara perchè voi ‘ndranghetisti conoscete solo questo”, “assedieremo ‘Sanguineto’ e vi bruceremo vivi”… e ancora “fuciliamoli tutti, uccidiamoli tutti, Sangineto al rogo… andiamo ad ucciderli…”. Tutto questo non ha nulla a che vedere con la difesa degli animali tant’è che persino le associazioni animaliste hanno preso le distanze da questo tipo di contenuti.

A Sangineto il clima è pesante

Una ragazza del posto, che ha in casa e cura amorevolmente cani, gatti e persino tartarughe, parla di una situazione arrivata al limite soprattutto sulle pagine di Facebook: “Io, così come tanti cittadini ed il sindaco, abbiamo ricevuto diverse telefonate minatorie, anche di notte. Nel mio caso mi si chiedeva se Sangineto è un paese di spacciatori, boss, e l’interlocutore minacciava che si “sarebbe fatto giustizia da solo dato che la giustizia non esiste”. “Io non conosco i ragazzi di Sangineto – racconta ancora – e ritengo fermamente che andrebbero puniti con la massima pena, ma perchè prendersela con tutta la cittadinanza? Telefonate a casa, recensioni di locali e attività commerciali con offese, insulti, minacce…“.

Le minacce sono state segnalate alla Procura della Repubblica perchè “queste persone non sono animalisti; stanno cavalcando quest’onda per generare violenza. Si sta arrivando ad un’esagerazione esasperante  – spiega ancora la ragazza con la quale abbiamo parlato -. Pensate che ad alcune abitazione di Sangineto, sono stati tagliati i fili della luce”.

Non è tutela degli animali questa, tant’è che qualcuno ha addirittura minacciato di fare del male ai tanti cani, gatti e animali domestici che tantissime persone di Sangineto curano amorevolmente. Generalizzare sulla Calabria è quanto di più ignorante possa esistere perchè vicende orribili di questo tipo non accadono solo al sud, anzi.  E per quanto sia comprensibile la rabbia ‘iniziale’ contro chi non si è mosso e non ha fatto nulla all’inizio, non giustifica quello che i cittadini di Sangineto stanno subendo.

Dalla storia di Angelo, un messaggio di Paceuna-fiaba-per-angelo

Una bella iniziativa, che rappresenta il vero valore di quello che questa storia dovrebbe insegnare, è quella realizzata da Alessandra Genova, educatrice professionale e scrittrice di testi per ragazzi, di La Spezia che, in collaborazione con Francesca Console di Anima Randagia (che ha creato il gruppo su Facebook “L’Urlo di Angelo”) ha scritto una favola per bambini intitolata proprio “Una fiaba per Angelo”.

 

Un messaggio che tutti dovrebbero trasmettere e che va oltre al macabro gesto perchè insegna ai bambini il rispetto per la vita: “L’idea è nata dalla collaborazione a dall’amicizia con Francesca Console, ed insieme volevamo fare qualcosa che non chiedesse vendetta, ma giustizia. Abbiamo rivolto la storia ai bambini perchè riteniamo che sono quelli che cambieranno il mondo e  quindi in questo impeto di voglia di fare, abbiamo pensato ad una fiaba per Angelo rivolta ai bambini delle elementari ma anche delle scuole medie. Nella fiaba si ipotizza un ritorno di Angelo che perdona e che ci insegna che si può cambiare, che si deve ed è necessario cambiare“.

alessandra-genova“Dopo aver scritto la fiaba mi hanno contattata tante persone, anche da Sangineto. Io credo che ci sia bisogno di messaggi di pace. Chi è dalla parte degli animali riparte da qui, da una favola perchè aggiungere violenza alla violenza non è un insegnamento per nessuno”.

Alessandra Genova (nella foto) intervistata ai microfoni di Rlb Radioattiva ha ribadito la necessità di non generare altra violenza ma di far sì che da questa terribile storia possa nascere un messaggio di cambiamento positivo

ASCOLTA L’INTERVISTA 

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La speranza è che la manifestazione di domani non diventi un ritrovo per teste calde, ma rappresenti un momento di condivisione pacifico perchè Sangineto, ed è stato più volte ribadito, condanna fortemente il gesto dei quattro ragazzi e scenderà in piazza schierandosi dalla parte di Angelo, che è l’unica vittima in questa vicenda. L’auspicio è che la sua storia, come quella di altri animali maltrattati e uccisi, sia da esempio affinchè vicende simili non si verifichino più e chi è responsabile paghi duramente e severamente le sue colpe.

 

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