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Arrestati padre e figlio: nascondevano in campagna droga, armi e materiale esplosivo

Calabria

Arrestati padre e figlio: nascondevano in campagna droga, armi e materiale esplosivo

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A.M. e G.M., rispettivamente padre e figlio di 66 e 27 anni; sono stati arrestati con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente al fine di spaccio e possesso illegittimo di armi e materiale esplodente

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Due pistole e due fucili con matricola abrasa, una penna-pistola, una doppietta, 205 grammi di gelatina esplosiva e un involucro contenente circa 56 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina. In un terreno sito in Santo Stefano d’Aspromonte, nascosti nella boscaglia e ben mimetizzati, la Guardia di Finanza e i Carabinieri, hanno rinvenuto tale materiale.

Ciò li ha portati ad eseguire le indagini del caso che si sono finalizzate con l’arresto di due persone, padre e figlio accusati di detenzione di sostanza stupefacente al fine di spaccio e possesso illegittimo di armi e materiale esplodente. 

L’operazione congiunta da parte di militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria e dei Carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Villa San Giovanni che, con l’ausilio dello squadrone eliportato Cacciatori, ha permesso ha permesso d’individuare il luogo preciso.

In particolare, in una boscaglia, mimetizzato lungo un sentiero che partiva dal terreno dei due familiari, è stato dapprima ritrovato un panetto di gelatina esplosiva, impermeabilizzato avvolgendolo in una serie di involucri di plastica. Poco distante, interrato e ricoperto dai rovi, c’era poi un barile di plastica con all’interno la penna pistola, una calibro 38 special, un’altra semi-automatica modificata per poterne consentire l’utilizzo con munizioni diverse, un fucile a canne sovrapposte e mozzate, una doppietta, un automatico tipo da caccia, due passamontagna e oltre 270 munizioni di vario tipo e calibro.

La coca, invece, era dentro un altro barile di plastica, nei pressi di una stalla, e a rintracciarlo è stato il fiuto infallibile di Edin, il cane antidroga dei cinofili delle Fiamme gialle.

Il terreno perquisito è risultato dunque nella disponibilità di A.M. e G.M., rispettivamente padre e figlio di 66 e 27 anni, il primo già destinatario degli arresti domiciliari. Controllate le abitazioni dei due si è inoltre ritrovato un pugnale, un tirapugni ed un manganello telescopico.

Il tutto è stato messo in sicurezza dal personale specializzato e sequestrato; padre e figlio, su disposizione del sostituto procuratore di Reggio, Giovanni Calamita, e d’accordo con l’Aggiunto Gerardo Dominijanni, sono stati tratti in arresto e condotti nella casa circondariale di Arghillà per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti e per detenzione illecita di armi e materiale esplodente.

Sono ancora in corso altre indagini per verificare la provenienza delle armi e se le stesse siano state eventualmente utilizzate per commettere reati.

 

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