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I Litfiba e la canzone dedicata a Lea Garofalo nell’album Eutòpia: “Sogniamo un mondo migliore”
L’ultimo album dei Litfiba “Eutòpia” è dedicato a chi non si arrende, a chi ha coraggio e tra questi c’è sicuramente Lea Garofalo, una donna che il coraggio lo ha dimostrato fino alla sua morte. Lea uccisa dopo aver deciso di dire ‘basta’ e di combattere la ‘ndrangheta e il suo sistema
FIRENZE – L’album “Eutòpia” segna ufficialmente il ritorno nei negozi di dischi, dopo 4 anni, della band più amate della musica italiana, ed in questo caso dei Litfiba e del duo Piero Pelù e Ghigo Renzulli. Pelù e i Litfiba, che lo scorso 31 dicembre sono stati in Calabria, a Cosenza, per salutare il nuovo anno sono tornati con un nuovissimo lavoro (lo scorso 11 novembre); un disco che racconta e affronta argomenti attuali in chiave rigorosamente rock: la droga, la mafia, il terrorismo, l’ambiente, e soprattutto il coraggio.
“Lea Garofalo era una donna rock”; così l’hanno definita Piero Pelù e Ghigo Renzulli, ed a lei è dedicato il singolo “Maria Coraggio”. La storia di Lea Garofalo, testimone di giustizia, e di sua figlia Denise, rappresentano il coraggio di una donna e la sua voglia di cambiare le cose, di opporsi alle dinamiche mafiose. Una determinazione che Lea ha pagato con la vita, lasciando però alla figlia Denise, un messaggio indissolubile e un futuro diverso. La ‘ndrangheta l’ha uccisa, ma non ha ucciso il suo messaggio di ribellione. Lea infatti, testimoniò contro il compagno Carlo Cosco e contro i clan e venne assassinata. Le persone accusate del delitto sono state condannate il 28 maggio 2013 dalla Corte d’assise d’Appello di Milano. Carlo e Vito Cosco, Rosario Curcio e Massimo Sabatino sono stati condannati al carcere a vita, mentre 25 anni di reclusione sono stati inflitti a Carmine Venturino. Inoltre, la stessa Corte ha disposto il risarcimento danni per le parti civili ovvero la figlia, la madre e la sorella di Lea Garofalo e il comune di Milano. Tutte le condanne sono state nuovamente confermate il 18 dicembre 2014 dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano.
I Litfiba nel loro disco, che hanno definito di “riflessione” propongono tra i dieci brani, alcune canzoni molto importanti dal punto di vista contenutistico: “Maria coraggio” è dedicato alla storia di Lea Garofalo e a sua figlia Denise; “In nome di Dio” invece, è una canzone dedicata alle vittime del Bataclan di Parigi; e ancora “Intossicati” è ispirata alla lotta per non far installare un inceneritore nei pressi di Firenze e alla Terra dei fuochi.
Quella di Lea, ha dichiarato Pelù in un’intervista “È una storia dura. L’ho scritta qualche anno fa, ma ora l’ho perfezionata con Ghigo. La storia di Lea Garofalo è la storia dura di una donna che si ribella al clan ‘ndranghetistico di famiglia, diventa collaboratrice di giustizia, vive in un programma di protezione speciale e poi viene tradita dalla stessa famiglia che la uccide barbaramente. È una storia terribile, Lea Garofalo è una donna rock in maniera esponenziale, noi in confronto siamo veramente dei boy scout. E come lei è la figlia Denise che saluto e spero ci stia ascoltando. Ciao Denise, siamo con te”.
TESTO Maria Coraggio – Litfiba
“Tic toc, tic toc, Maria si sveglia, la notte è lunga e vede tutto diverso… Tic toc, tic toc nuovi orizzonti nuove luci e nuove unghie più forti.
Rompe la gabbia, Maria è una guerriera, mastica sabbia oltre la frontiera…
E danza, Maria danza, Maria danza, Maria danza nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza, danza e danza, ma Maria danza ma, sull’arroganza ma, la gente è stronza, stronza, stronza, ha memoria corta, fa violenza sorda ma Maria danza, danza…
lei è Maria ribelle Maria ribelle vuol vedere il rovescio di tutte le cose e delle persone, Maria coraggio ci crede e ci prova a lottare i fantasmi, a lottare la piovra… Rompe la gabbia, Maria è una guerriera, mastica sabbia oltre la frontiera…
E danza, Maria danza, Maria danza, Maria danza nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza, danza e danza, ma Maria danza ma, sull’arroganza ma, la gente è stronza, stronza, stronza, ha memoria corta, fa violenza sorda ma Maria danza, danza… lei è Maria ribelle, lei è Maria coraggio.
E danza, Maria danza, Maria danza, Maria danza nella sua stanza, nella sua stanza sull’arroganza, Maria canta, Maria canta”.
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