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Salvata capretta esposta viva nella vetrina di una macelleria
NAPOLI – Una scena davvero raccapricciante quella che si è presentata agli occhi del garante dei diritti degli animali del Comune di Napoli, Stella Cervasio.
Una povera capretta, era esposta in vetrina, in una macelleria dei Camaldoli a Napoli, sepolta da decine di “simili” sanguinanti e appesi a un gancio. Lei però era viva, chiusa nella gabbia della macelleria. E’ stata salvata dal suo destino da una segnalazione arrivata dal garante dei diritti degli animali del Comune di Napoli, Stella Cervasio, e accolta dall’Asl Veterinaria che, con le guardie ambientali comunali guidate da Enrico Del Gaudio, si sono recati nella macelleria ed hanno sequestrato l’animale. I veterinari hanno riscontrato che l’età dell’ovino – appena un mese di vita – era insufficiente per toglierlo alle cure della madre. Il negoziante, inoltre, non possedeva alcuna certificazione che attestasse nè la provenienza nè la tracciabilità dell’animale, requisito indispensabile per ogni singolo individuo della specie in un esercizio commerciale. «Il titolare – racconta il garante – ha sostenuto che la capretta non era destinata alla macellazione ma a far giocare il figlio e a fornire latte in età adulta e ha rifiutato di venderla a numerosi attivisti animalisti che volevano acquistarla». La polizia veterinaria sottoporrà l’animale ad analisi e visite mediche, quindi la capretta diventerà adottabile, ma solo da chi non voglia farne una portata per il pranzo di Natale.
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