Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

“Residence degli Ulivi”, predisposto sgombero immediato: 115 persone buttate in mezzo alla strada

Calabria

“Residence degli Ulivi”, predisposto sgombero immediato: 115 persone buttate in mezzo alla strada

Pubblicato

il

“Residence degli Ulivi”, sito sulla ss 18 che attraversa Falerna: ordinanza di sgombero urgente per 115 immigrati dell’operazione “Emergenza nord Africa” del 2011

FALERNA (CZ) – Un villaggio fantasma, dimenticato da tutti, racchiuso in mura di cemento che soffocano i suoi stessi appartenenti. Intorno solo il silenzio e qualche volta il rumore del treno che passa. Si tratta del noto villaggio denominato “Residence degli Ulivi”, sito sulla ss 18 che attraversa Falerna, una serie di casette a schiera destinate un tempo a turisti, villette con giardini degradate e fatiscenti, lasciate nell’incuria e nel degrado totale. Eppure in questo luogo vi abitano 110/115 persone: immigrati dimenticati dal resto del mondo intero.

carafalernaNel villaggio giacciono i superstiti dell’operazione umanitaria “Emergenza nord Africa”. Un’operazione che risale al 2011 a seguito delle “primavere arabe”, che trasportò qui 250 persone, sbarcate da Lampedusa e cessata formalmente nel mese di marzo del 2013.  Tutta l’operazione coordinata dalla protezione civile è costata milioni di euro ancora complessivamente non quantificabili.

Finita l’emergenza i profughi erano ancora tutti lì nel residence e tuttora vi stanziano in 32 appartamenti di piccole dimensioni e 16 appartamenti di medie dimensioni, utilizzati come ricovero di immigrati non censiti e non identificati , senza soluzione di continuità.

Di loro se ne occupò il Consorzio “Calabria accoglie”, l’insieme di cooperative di volontariato ed onlus che gestì l’emergenza in Calabria (quali Promidea e Il Delfino). Una storia lunga e contorta, fatta di illusioni e speranze per i profughi, comunque sempre lì in attesa di conoscere le loro sorti. E nel frattempo loro non sono stati con le braccia incrociate, si sono dati da fare risollevando, in un certo senso, la nostra micro-economia. Si sono impegnati per “campare” e dare un senso alle loro giornate lavorando fra i campi di cipolle, di patate, di ortaggi vari, di Falerna e Campora San Giovanni. Coltivando e raccogliendo il tutto per andare avanti.

falerna-003Nel 2014 arriva la notizia dello sgombero, a nessuno interessò, a cercare una soluzione per loro vi erano solo una decina di persone legate al centro sociale CPOA Rialzo di Cosenza, all’associazione la Kasbah di Cosenza, all’Arci di Lamezia terme, al Comitato per le bonifiche di Praia. Dopo la protesta pacifica e il blocco della ss 18, lo sgombero non avvenne.

Tutti negli anni, grazie alla Caritas di Lamezia, ottennero il permesso di soggiorno come profugo proveniente da paese in guerra, e la questura che lo rilasciò mise come indirizzo proprio quello del Residence degli Ulivi, in un certo qual modo legittimando la loro presenza nel villaggio fantasma, ora divenuto la loro unica casa. Lo stesso proprietario dello stabile, V.Palermo (rappresentante legale di Turismo&Sviluppo S.p.A. e Eurolido S.r.l.) si offrì di farli stare ancora un anno nella sua struttura a patto che l’associazione li avrebbe smistati in altri luoghi (cosa che non accadde).

sgomberoMa lo scorso 26 ottobre arriva l’ordinanza contingibile e urgente: sgombero per inagibilità, sicurezza e problemi igienico sanitari dei fabbricati costituenti il “Residence degli Ulivi”. I vigili del fuoco avrebbero segnalato una situazione di generale degrado, nonchè gravi criticità agli impianti tecnologici, quali elettrici, gas, bombole gpl con rischio d’incendio.

In questi anni – ci chiediamo – il problema non si è posto? Nessuno ha mai fatto un sopralluogo per visionare e mettere in sicurezza l’area? Ma è pur vero che qui entrano in gioco interessi privati e pubblici e nessuno vuole “sborsare” soldi per dei profughi, questa è l’amara realtà.

profughi“Proprio per tutelare l’incolumità delle persone presenti – si legge nell’ordinanza – dato atto che con l’arrivo della stagione invernale, l’utilizzo degli impianti di cui sopra si presenterà come circostanza naturale con il serio rischio dei danni di cui in narrativa, e la grave impossibilità di gestire l’emergenza a causa dell’inadeguatezza delle vie d’accesso, ordina lo sgombero immediato; facendo fin d’ora presente che in difetto si provvederà con il ricorso delle forze dell’ordine.”

Ora che lo sgombero è imminente cosa s’intende fare per le 115 persone? Dove andranno a finire? Chi si occuperà di loro? Interrogativi che ancora non hanno risposta certa, d’altronde nel momento in cui sono sbarcati qui in Calabria, per i profughi non vi è stato mai nulla di certo. E pensare che il loro sogno era proprio quello di sfuggire da sofferenze e incertezze e rifarsi una vita. Ancora oggi questo non è accaduto, ci auguriamo che per loro si aprano nuove prospettive più dignitose e confortanti rispetto all’abbandono in cui versano allo stato attuale.

 

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA