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Gli ambientalisti presilani ‘reclutano’ ingegneri per chiudere la discarica del patron del Crotone

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Gli ambientalisti presilani ‘reclutano’ ingegneri per chiudere la discarica del patron del Crotone

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I tecnici effettueranno analisi sull’area delle discariche di Celico.

 

CELICO (CS) – “E’ stato conferito l’incarico ai legali indicati dal Comitato Ambientale Presilano. Intanto abbiamo contattato il dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio e Ingegneria Chimica dell’Università della Calabria, che si è messo completamente a disposizione, previa convenzione, per effettuare la caratterizzazione, le analisi e il monitoraggio dell’area interessata dalle discariche, ricadenti nel Comune di Celico. Le nostre proposte – scrive in una nota il Comitato Ambientale Presilano – sono sempre state denigrate per poi essere messe in pratica. A noi non interessa chi si prenderà il merito di un eventuale ritiro dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA), e quindi della chiusura dell’impianto della Mi.Ga srl. A noi preme difendere il territorio e il diritto alla salute di tutti noi e raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati oramai tre anni fa. Come più volte dimostrato siamo stati sempre disponibili al dialogo. Noi ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo sempre, in prima fila, al fianco e/o insieme a chi metterà in campo tutte le forze a disposizione per ridare dignità a questa terra.

 

Purtroppo, per ora, nessun atto e nessuna azione è stata realmente portata a termine. Alle dichiarazioni di facciata è sempre seguita la smentita dei fatti. È facile con il vello e la favella del venditore di pentole, far vedere oro dove invece c’è nero pece. La nostra speranza è che questo rigurgito non sia l’ennesimo escamotage per prendere tempo, visto che lo stesso Sindaco di Celico lo scorso 6 Aprile, in Prefettura (in concetto con gli altri primi cittadini presilani), chiese e ottenne la possibilità di utilizzare l’impianto. Impianto, che oggi più che mai, continua a fagocitare rifiuti provenienti da ogni dove, mentre gli olezzi putridi continuano ad infestare i centri abitati, rendendo l’aria irrespirabile. La lotta per la chiusura dell’ecomostro, di proprietà di Raffaele Vrenna (imprenditore borderline sotto indagine della Dda di Cz), deve essere oggi più viva e vigorosa che mai”.

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