Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Tra gli sprechi della Calabria anche i totem Urban Generation di Cosenza

Area Urbana

Tra gli sprechi della Calabria anche i totem Urban Generation di Cosenza

Pubblicato

il

totem-truffa-cosenza

Un milione e mezzo di euro speso senza alcun tipo di riscontro in termini di occupazione e servizi per la cittadinanza.

 

COSENZA – Appare anche Cosenza nell’inchiesta sullo spreco dei fondi europei in Calabria pubblicata oggi sul Venerdì di Repubblica. Il focus riguarda i totem Urban Generation di Cosenza, non funzionanti, ma per i quali sono state spese (dai cittadini) migliaia di euro. Un progetto che avrebbe, in teoria, dovuto coinvolgere l’intera area urbana cui finalità oltre ad essere quella di rendere smart l’intera area urbana, prevedeva l’installazione di defibrillatori semi-automatici utilizzabili in caso di emergenze. Cgil Giovani più volte ha denunciato il fallimento di tale progetto, lo scarso interesse da parte dei cittadini, lo sperpero di soldi pubblici senza benefici per la collettività, il tutto nell’indifferenza delle istituzioni. La ‘vergogna’ è stata oggi cristallizzata sulla stampa nazionale grazie ad un’inchiesta del giornalista Raffaele Oriani di Repubblica, che si è occupato dello sperpero dei fondi UE in Calabria.

 

“A Cosenza – recita l’articolo a firma di Oriani – tre ragazzi si sono aggiudicati un milione e mezzo di euro per rivoluzionare la mobilità di centro storico e polo universitario. Il progetto chiamato Urban Generation si è fatto conoscere allo Smau di Milano e all’Energy Med di Napoli, ha suscitato l’entusiasmo dei media calabresi e la benevola attenzione della stampa nazionale. Il problema è che a Cosenza nessuno ha mai avuto modo di apprezzarne la carica innovativa. Urban Generation è nato grazie al bando Smart cities and social innovation del Ministero dell’Istruzione dell’Università della Ricerca che, solo in Calabria, ha distribuito dieci milioni di euro di fondi europei a quattordici progetti di ragazzi under 30. Sono tutti fermi al palo. Per la ricerca, l’innnovazione e i giovani del sud è stata una delle più clamorose occasioni perse degli ultimi anni. Per una volta non è (solo) questione di soldi. Ad oggi il Ministero ha erogato quasi il 90% dei 40 milioni di euro complessivi destinati al bando dei giovani di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

 

Ma spendere evidentemente non basta, e lo si capisce soprattutto in Calabria, la regione più povera d’Italia, con il peggiore tasso di disoccupazione giovanile ma la più alta quota di fondi europei pro capite. Nel settembre 2015 nell’area urbana di Cosenza e Rende si diffondono i totem interattivi del progetto Urban Generation: devono facilitare il dialogo tra amministrazione e cittadinanza, offrire un kit di pronto intervento, ma soprattutto dar vita ad un ambizioso gioco di ruolo nella mobilità sostenibile. Il lancio è pomposo e affollatissimo, se non altro perchè i promotori mettono in palio ben 300 smartphone Lumia 535: possono permetterselo, hanno alle spalle un milione e mezzo di euro di fondi MIUR ed entro un mese puntano a far giocare, sulla loro piattaforma “almeno 5mila utenti”. Il problema è che l’evento di lancio coincide con la calata del sipario: gli schermi dei totem non funzionano, del gioco di ruolo ha più saputo nulla e le cassette di pronto soccorso che dovevano ospitare ben 30 defibrillatori sono molto semplicemente vuote.

 

A un anno di distanza i promotori farfugliano di sperimentazione conclusa, defibrillatori al sicuro chissà dove, responsabilità del MIUR che non avrebbe mantenuto il ritmo di finanziamento promesso. Verrebbe da dire meno male. Osservando nell’Ottobre 2016 il totem di corso Mazzini che continua ad augurare ‘Buone Feste 2015’, l’unica certezza è che un finanziamento pubblico di oltre un milione di euro non ha prodotto assolutamente nulla: non un’innovazione, non un posto di lavoro, non un servizio alla cittadinanza. E alla certezza si accompagna un dubbio: questi invadenti simulacri di tecnologia sono sulla pubblica via, da oltre un anno inutilmente sotto gli occhi di tutti. Com’è possibile che su oltre 100mila abitanti solo i ragazzi di CGIL Giovani Cosenza abbiano notato il fallimento dell’iniziativa? Più volte hanno chiesto lumi a Comune, Università e Procura ovviamente senza alcuna risposta.

 

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA