Cultura & Spettacolo
Dieci anni di Coessenza, venerdì l’inaugurazione del nuovo Infopoint
Novità e sorprese per la casa editrice indipendente Coessenza, pronta a spegnere dieci candeline. Una nuova casa, tre nuove pubblicazioni e una prestigiosa anticipazione.
COSENZA – La casa editrice indipendente Coessenza, si avvia a compiere il decimo anno di vita ed inaugura la sua nuova sede nel centro storico di Cosenza, su Corso Telesio n.90, sullo stesso piazzale su cui sorge la Casa delle Culture. Proprio nella Sala Gullo della Casa delle Culture, venerdì 14 ottobre alle 17.30, verranno presentate tre pubblicazioni della casa editrice bruzia. Saranno i giornalisti Alba Battista e Gianluca Veltri a parlare con l’autore del volume “Ai confini della pubertà” scritto da Franco Dionesalvi.
Claudio Dionesalvi, scrittore, giornalista e docente, presenterà invece “Underground. Sociologia della contestazione giovanile” di Walter Hollstein. Conclude il trittico delle nuove pubblicazioni di Coessenza il libro “La banda dello Zoppo” di Angelo Pagliaro che ne parlerà con Elena Giorgiana Mirabelli di Arcadia book & service.
Nella stessa giornata di venerdì spazio anche alla presentazione del libro/raccolta “Calabroni” del compianto Totonno Chiappetta, curato dal figlio dell’attore, il giornalista Luigi Maria Chiappetta. Terminata la chiacchierata sui nuovi libri, alle ore 20, Coessenza taglierà il nastro della nuova sede offrendo un buffet sociale realizzato da Ciccio Catanzaro de La Terra di Piero.
Dieci anni di Coessenza, dal 2006 al 2016
L’associazione Coessenza si avvicina al suo decimo anno di attività: “Nel 2006, durante uno Shaka Fest all’interno del Centro sociale autogestito ex Villaggio del Fanciullo, decidemmo di dare vita a una casa editrice dal basso. In questi dieci anni abbiamo pubblicato tanti libri, ma la nostra soddisfazione più grande deriva dall’essere stati un crocevia, una dimensione di passaggio, scambio, condivisione. L’incontro con altre persone, con differenti realtà sociali, è il vero grande traguardo che ci sentiamo di avere raggiunto, nonostante agli obiettivi e alle mete abbiamo sempre preferito la qualità del cammino. Ci piace la parola croce-via. Di croci ne abbiamo imbracciato tante, in questo decennio. Preferiamo adesso tornare a dedicarci alla via, cioè alla strada, che è il luogo in cui siamo nati e abbiamo vissuto le esperienze più interessanti. Consapevoli che sono ormai superati molti degli strumenti e dei linguaggi di un decennio fa, proviamo a reinventarci e sperimentiamo una pratica per noi inedita: apriamo una sede nostra, un Infopoint. Sinora ci siamo sempre rifiutati di avere un luogo fisico deputato, una casa permanente. Riteniamo infatti che i luoghi di una città vadano vissuti e attraversati tutti. Proprio per questo motivo, la nostra sede non sarà una stanza museale e statica, bensì proveremo a farla diventare un crocevia, uno spazio di contaminazione, in cui anche altre realtà culturali e sociali potranno esprimersi”.
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