Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

C’era una volta Occhiuto, oggi resta il lupo di Rotella ingabbiato su corso Mazzini

Area Urbana

C’era una volta Occhiuto, oggi resta il lupo di Rotella ingabbiato su corso Mazzini

Pubblicato

il

Occhiuto saluta

La favola che ha fatto addormentare i cosentini, a quattro mesi dalle elezioni, potrebbe non avere un lieto fine.

 

COSENZA – “Come si sà, – scrive in una nota il circolo Legalità, Lavoro e Mezzogiorno del PD di Cosenza – nella letteratura per bambini le favole iniziano quasi sempre con una frase frequente e consumata: “c’era una volta”; e la favola inizia il suo percorso di ammorbamento verso il bambino che stenta a prender sonno. Un percorso simile alle vicende politiche ed amministrative di Cosenza degli ultimi tempi. Vicende che riguardano l’attività amministrativa del secondo mandato del sindaco Occhiuto le quali sembrano offuscate ed avvolte in un oblio preoccupante. Dopo poco più di quattro mesi dalle elezioni amministrative (elezioni stravinte dal sindaco in carica), si percepisce in modo incontestabile l’indebolimento di quel straripante dinamismo occhiutano che ha caratterizzato l’attività del primo mandato amministrativo. In città comincia e serpeggiare scetticismo, delusione e quasi rassegnazione. Si inizia a dubitare delle reali capacità della nuova amministrazione e giunta comunale circa la ripetizione delle buone azioni del recente passato, in relazione alle quali i cosentini hanno tributato al sindaco un’esaltante conferma alla guida del comune di Cosenza nelle ultime elezioni.

 

Oggi tutto sembra ribaltato (in negativo), rispetto alle grandi attese di crescita, sviluppo e di riordino urbano paventate con il primo mandato, paralizzato tra pastoie burocratiche e inerzia degli organi comunali. La città, tutta ad un colpo, si ritrova abbandonata a se stessa: i lavori pubblici avviati e condotti fino ad un certo punto con solerzia languono; la città è sempre più sporca; corso Mazzini (il salotto culturale della città) è in uno stato di precario abbandono dove è miserevole constatare lo stato precario della pavimentazione; alcune statue ridotte a macerie; il Lupo della Sila costantemente ingabbiato da una recinzione indecente sia sotto il profilo estetico-artistico che culturale. Ed è proprio il Lupo di Rotella il simbolo della insufficienza, se non addirittura assenza, della attività amministrativa. Paradossalmente si scopre che lo stratipante esito elettorale ottenuto vincendo con una differenza percentuale di oltre il 40% sul diretto antagonista Guccione, non ha conferito al sindaco maggiore autonomia e potere decisionale nel governo della città, attesa l’evidente situazione di apparire sempre di più come il re nudo e costretto a praticare operazioni di basso profilo o, quanto meno, non opportune.

 

Un esempio ne è la nomina di parenti diretti di noti esponenti politici nello staff dei consulenti al comune di Cosenza. Oppure il trasferimento di personale consulenziale di fiducia, dalla Provincia al Comune stesso. La stessa sentenza del Tar circa la sua decadenza da Presidente della Provincia è un ulteriore passo falso che mina la sua credibilità politica. Sicchè Cosenza, dopo poco più di quattro mesi di illusioni e speranze per un nuovo quinquennio di buona pratica amministrativa, è costretta ad interiorizzare solo stramberie come la candidatura per le prossime Olimpiadi o le estemporaneità di un assessore delegato al centro storico, Vittorio Sgarbi, che nulla ha a che fare con la cosentinità e le tradizioni della nostra terra. Si augura ad Occhiuto di rinsavire, nell’interesse della collettività, dal torpore amministrativo in cui sembra caduto”.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA