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Forestale ritrovato con il cranio spappolato da un proiettile di fucile
TAVERNA – Sono ancora instabili le condizione di Antonio Pupo.
L’uomo al quale quattro anni fa era stato ritirato il porto d’armi, ironia della sorte vuole che sia in fin di vita proprio per una ferita da arma da fuoco. Una vera tragedia per la cittadina di Taverna, nella Presila catanzarese che aspetta con ansia e apprensione le sorti del 57enne impegnato da ieri in una lotta tra la vita e la morte dopo essere stato colpito da una fucilata. Pupo pare fosse andato di buon ora tra i boschi accompagnato dal nipote trentenne. Alle otto sarebbe poi stato colpito da un bracconiere al capo. Il giovane che si era allontanato per cercare i funghi battendo un altro sentiero vedendo che lo zio non rispondeva più ai suoi richiami lo avrebbe cercato ritrovandolo in una pozza di sangue ancora agonizzante. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte dei Carabinieri delle stazioni di Taverna e di Villaggio Mancuso. A quanto pare, stando alla prima ricostruzione degli inquirenti, i fatti sono avvenuti nei pressi della località Ciricilla. L’uomo era alla ricerca di funghi quando lungo il tragitto è stato colpito da diversi pallini di un fucile da caccia. L’uomo, che sarebbe stato distante dal parente alcuni metri, è stramazzato immediatamente al suolo. In prima battuta è stato soccorso dallo stesso nipote e poi portato in auto fin sulla strada dove l’elisoccorso ha prelevato l’uomo trasportandolo al nosocomio catanzarese ‘Pugliese’.
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