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Da cento lire a cinquanta centesimi: “La crisi è buona”

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Da cento lire a cinquanta centesimi: “La crisi è buona”

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RENDE – Da anni vaga di quartiere in quartiere chiedendo ‘cento lire’.

Il ‘biondo di Luzzi’ conosciuto in tutta l’area urbana, dal suo canto, misura a mò di termometro lo stato attuale della congiuntura economica negativa in città. Potrebbe non essere parametro attendibile agli occhi dei più scettici, ma le dichiarazioni del simpatico disoccupato dagli occhi di ghiaccio rivelano una Cosenza solidale. Nonostante il peso della crisi. Tra un’imprecazione e uno ‘scrollo’ di lingua, con il suo linguaggio tendenzialmente scurrile, l’uomo noto alla comunità del cosentino come ‘Cento Lire’ tira le somme dell”aria che tira’ nelle tasche dei cosentini. “Oggi si sta bene – afferma il biondo ossigenato dai rasta trasandati – quando c’era la lira più di cinquantamila lire a casa non li riuscivo a portare. Con l’euro guadagno di più. Perchè prima mi davano solo 100 lire, cioè 5 centesimi. Ora chiedo cinquanta centesimi, mille lire. Dieci volte di più. E riesco a portare a casa più del doppio. Ci sono stati giorni in cui sono arrivato a cento euro. La crisi io non la sento. Anzi, penso sia una cosa buona. La gente mi dà più soldi, non so perchè. Sembrano tutti più disponibili. Dico davvero la gente i soldi te li dà. Oggi più di ieri. Adesso scusa devo lavorare. Mi dù cinquanta centesimi?”.

 

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