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Anche questa è Cosenza? Rifiuti ed erbacce invadono via Popilia (FOTO)

Area Urbana

Anche questa è Cosenza? Rifiuti ed erbacce invadono via Popilia (FOTO)

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Piazza Cundari, subito dopo il carcere, versa in completo degrado. Scarsa la manutenzione, in compenso la raccolta porta a porta non riesce a smaltire gli scarti del popoloso quartiere. Che si aspetta a intervenire?

 

COSENZA – Dovrebbe fare notizia. Invece, assicurano gli abitanti della zona, è ordinaria amministrazione: rifiuti sversati sui marciapiedi (“Li ritirano una volta a settimana”, lamentano), tra cui il famigerato e maleodorantissimo ‘umido’, che l’estate puzza di più. “In queste palazzine vivono famiglie di dieci persone: che fanno? Si tengono i rifiuti in casa per quattro-cinque giorni finché non passano a ritirarli?”. Potrebbe essere la periferia di una metropoli. Invece no. Siamo a piazza Cundari, il “famigerato” ultimo lotto di via Popilia, Cosenza, Italia, quindi Europa. Il degrado, su cui fino a tre mesi fa ci si azzuffava in campagna elettorale, è padrone quasi assoluto e poco disturbato.

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Non c’è nulla da approfondire, perché le buste dei rifiuti si vedono (e, se le foto odorassero, si sentirebbero… eccome). E non sono solo sui marciapiedi: invadono le aiuole, dove contendono lo spazio alle erbacce che, grazie al caldo dell’estate, sono cresciute rigogliose. A chi spetta la manutenzione? “Al Comune”, risponde un abitante della zona. Già: un privato che mantenesse in queste condizioni il proprio cortile rischierebbe multe salate e l’intervento coatto della pubblica amministrazione. Ma qui è tutta edilizia popolare e da Palazzo dei Bruzi fanno quel che possono. Cioè poco. “I dipendenti delle cooperative si danno da fare”, riferiscono gli abitanti. Ma, evidentemente, non basta, perché i turni della raccolta dei rifiuti risultano non proporzionati alla “produzione”, sin troppo generosa.

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D’accordo: si può puntare il dito sull’inciviltà dei cosentini. Ma da sola non basta a spiegare perché piazza Cundari, a due chilometri dal centro e dai centri commerciali, vicinissima alla ss 107, che i Cosentini usano per andare al mare, sembri una bidonville quando nemmeno la pur densa demografia di questa zona giustificherebbe questo degrado. Anche i santi, qui, hanno difficoltà. La statuetta votiva di Padre Pio è sommersa dalle erbacce (è esagerato dire che alcune sfiorano il metro d’altezza?), mentre San Francesco di Paola, che svetta in mezzo alla rotonda, ha il suo bel da fare per proteggere gli automobilisti dalle voragini aperte nel fondo stradale. Si notano solo le più profonde, perché la pioggia di ieri notte ha trasformato in “laghetti” le altre.

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E le erbacce? Non “regnano” solo nelle aiuole. Si sono infiltrate anche nella pavimentazione dei marciapiedi. E chi dovrebbe manutenere non c’è. Siamo a piazza Cundari, l’ultimo lotto di via Popilia, subito dopo il carcere. Siamo non troppo lontani da Villaggio Europa di Rende, che in confronto sembra una bomboniera. E siamo vicinissimi ai primi lotti della stessa via Popilia, dove il processo di inclusione urbana, avviato dal vecchio Giacomo Mancini, ha portato la nuova edilizia residenziale. Ma questi pochi chilometri sembrano separare due mondi diversi. Eppure basterebbe poco a restituire un po’ di decoro a questa zona e a chi ci vive. Che si aspetta a intervenire?

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