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Lavoratori bloccano la Salerno-Reggio Calabria, latitano i sindacati

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Lavoratori bloccano la Salerno-Reggio Calabria, latitano i sindacati

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COSENZA – Non sono mai andati in ferie. Anzi.

Hanno fatto la spola da casa all’INPS, ogni giorno, chiedendo quando verranno pagati i sussidi di mobilità che non percepiscono più da almeno cinque mesi. Dalle istituzioni nessuna risposta. Dai sindacati, cui ognuno di loro paga regolarmente l’iscrizione, vaghe rassicurazioni. Oggi in settanta hanno deciso di reagire con fermezza alle angherie delle istituzioni e l’immobilismo di CGIL, CISL e UIL scendendo in piazza da soli. Lavoratori in difesa dei lavoratori. Padri di famiglia che chiedono di avere quanto gli spetta. Si tratta di mensilità che ammontano a poche centinaia di euro, che, per chi da tempo è in cerca di un’occupazione significano riuscire a riempire il frigorifero, per sopravvivere. “Ora che comincia la scuola – afferma uno dei lavoratori in presidio – non sappiamo come comprare i libri ai nostri figli. Cosa dobbiamo fare? Ci dicono di aspettare, ma abbiamo già atteso troppo senza ottenere nulla”. In effetti gli ultimi pagamenti sono stati sbloccati all’indomani della protesta che a fine maggio ha visto questi stessi lavoratori sulla rotonda di via Pasquale Rossi dormire all’addiaccio per interdire l’accesso all’imbocco autostradale. Due giorni di lotta che fecero sì che i 41 milioni stanziati per coprire i carichi pendenti sul fronte degli ammortizzatori sociali venissero girati all’Inps per i pagamenti. Dopo una strenua battaglia furono pagate tre mensilità. Ora la protesta ritorna. Stesso posto, stessa modalità, un elemento mancante: i sindacati. Nella mobilitazione scorsa pareva già evidente la distanza tra i funzionari e i lavoratori. I primi intenti a fare ‘presenza’ in cerca di microfoni e telecamere, pronti a scappare con l’arrivo del tramonto, i secondi pronti a raccimolare coperte e cibo per affrontare la notte all’aperto. Oggi la rottura: “Noi non siamo al fianco dei lavoratori a presidiare l’autostrada – chiarisce Gerardo Calabria della CISL – perchè abbiamo scelto di intraprendere un discorso diverso con la Regione. Occupare non risolve il problema”. Però, ricordiamo, il 29 maggio, funzionò. E gli assegni furono redistribuiti tra gli aventi diritto. Intanto da parte loro, i lavoratori dall’autostrada non si spostano. E rimarranno finchè: “non avremo gli assegni in mano”.

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