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La crisi batte i saldi, vendite in picchiata a Vibo e Catanzaro

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La crisi batte i saldi, vendite in picchiata a Vibo e Catanzaro

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ROMA – La stagione turistica ed i saldi non frenano il calo dei consumi.

Il commercio, anche nel vibonese, continua a soffrire gli effetti della crisi. Sono le associazioni di categoria a confermare il quadro negativo delle attivita’ produttive nella provincia. “Nonostante Vibo Valentia e la sua provincia siano meta del 60% dei flussi turistici in arrivo ogni anno in Calabria, la situazione dell’andamento del commercio nel Vibonese, per l’anno 2013 – dice Michele Catania, presidente della Confcommercio di Vibo Valentia – non e’ delle migliori con un netto calo dei consumi rispetto al gia’ non esaltante 2012. Purtroppo la situazione in provincia di Vibo non e’ affatto positiva – spiega Catania – con una stagione turistica partita in forte ritardo e che, nonostante un lieve aumento degli acquisti nei mesi di luglio e nei primi giorni di agosto, non ci permette certamente di recuperare le forti perdite registrate nei mesi di maggio e giugno. La provincia di Vibo registra negli ultimi anni una fascia di presenze turistiche di classe medio-bassa che spende poco e punta al massimo risparmio, tanto che molte strutture turistiche sono riuscite a riempirsi solo praticando prezzi al limite con la copertura dei costi minimi che ogni struttura deve sopportare”. L’unico dato positivo, fa rilevare Catania, “e’ dato dal fatto che si e’ aperto un buon dialogo fra la Confcommercio, la Regione, la Provincia ed il Comune al fine di puntare nel tutto sul turismo per quanto riguarda la realta’ Vibonese, e tutto cio’ attraverso una seria, studiata ed attenta programmazione che dovrebbe far vedere i primi frutti gia’ dalla prossima stagione turistica. Proprio per questo, insieme alla Provincia – prosegue – abbiamo pensato di istituire una Conferenza permanente sul turismo, unico e vero volano di sviluppo per tutto il territorio vibonese. Turismo che quest’anno dalle nostre parti non e’ per nulla decollato”. I dati sul calo delle vendite sono confermati dalla Confesercenti provinciale, attraverso il suo presidente Rocco Fresca, il quale parla di un commercio “in forte difficolta’ e quasi al collasso, con la crisi generale che fa sentire ancora tutto il proprio peso negativo, aggravata anche da un’eccessiva liberalizzazione nel settore del commercio”. Neanche l’arrivo degli stranieri per la stagione balneare, secondo Fresca, riesce ad incidere sui consumi al ribasso in tutto il Vibonese, “in quanto – dice – anche loro quest’anno sembrano poco propensi a spendere. Al contempo, neppure i saldi sono riusciti ad incidere su un andamento negativo delle vendite, visto che ormai da anni si aspettano le svendite solo per comprare articoli di prima necessita’ che si evita di comprare nei restanti mesi dell’anno”.

 

E se il vibonese langue, la situazione a Catanzaro non sembra essere migliore. Sconti del 50% e, in alcuni casi, anche del 70; negozi aperti in citta’ anche nei giorni cruciali di ferragosto nella speranza di catturare qualche cliente rimasto lontano dalle spiagge assolate: si fa di tutto per incrementare le entrate ma, a pochi giorni dalla chiusura ed in piena stagione balneare, anche a Catanzaro i saldi estivi registrano cifre negative e la media del ribasso, rispetto allo scorso anno, si aggira, secondo le associazioni di categoria, intorno al 20 per cento. Il quadro tracciato dal presidente nazionale della Cicas (la Confederazione degli imprenditori, commercianti, artigiani, turismo e servizi, il catanzarese Giorgio Ventura) e da Francesco Viapiana, segretario provinciale di Confesercenti, immortala un settore in sofferenza. “Rispetto allo scorso anno – afferma Ventura – registriamo un – 20% per i saldi estivi in provincia di Catanzaro. Si tratta di un dato estremamente negativo, figlio delle forti riduzioni delle spese da parte delle famiglie rispetto agli anni precedenti”. D’altronde, secondo il responsabile della Cicas, “a causa della crisi economica e con i tempi tristi che limitano le spese delle famiglie anche negli sconti, i clienti si orientano ad effettuare acquisti di valore minimo ovvero di beni indispensabili”. In questo contesto, secondo i dati della Cicas, “la crisi non tocca il food che registra l’unica percentuale positiva”. L’analisi effettuata dall’associazione di categoria chiama in causa anche il tessuto economico e sociale:Le micro e piccole imprese sono schiacciate dalla grande distribuzione con la conseguente chiusura di tanti negozi. I commercianti ed i piccoli operatori economici – ha sottolineato Ventura – utilizzano questi saldi come occasione per soddisfare la clientela, ma anche per dare ossigeno alle attivita’ economiche e commerciali”. Per uscire da questa condizione di negativita’, che coinvolge non solo la provincia di Catanzaro, ma tutta la regione, la confederazione di categoria guidata da Ventura ha proposte concrete: “Per poter risvegliare l’economia non servono piu’ finanziamenti a pioggia ma contributi mirati per l’abbassamento del debito, combattere l’anatocismo, combattere le troppe tasse che ricadono sulle micro e piccole imprese“.

 

E nelle singole realta’ locali, Catanzaro compresa, la Cicas ha un’ulteriore proposta: “Sarebbe auspicabile che i Comuni, le Camere di commercio ed anche le associazioni di categoria creassero, come noi stiamo facendo gia’ in molte realta’, i centri commerciali naturali per fare rivivere i centri storici e per evitare la spoliazione verso la grande distribuzione”. Per la Confesercenti occorre attendere ancora qualche giorno per i dati definitivi, ma Viapiana non ha grandi speranze: “Non ho dati ufficiali, ma da operatore di commercio e dalle percezioni che ho di questi giorni, i dati non saranno positivi rispetto allo scorso anno, malgrado i saldi. C’e’ una flessione degli acquisti e della propensione al consumo che fa il paio con il calo delle presenze turistiche in tutta questa provincia”. Anche Viapiana conferma la crisi piu’ buia per il settore dell’abbigliamento, ma evidenzia che non esistono nicchie di mercato che non abbiano “pagato” il prezzo della crisi. “Anche nel settore alimentare – ha affermato Viapiana – dove di solito non si segnalano grandi problemi, questa volta ci sono condizioni negative, con i consumatori che non vanno oltre all’acquisto di beni e prodotti di assoluta necessita’”. E rispetto alla prospettiva il segretario di Confesercenti esprime la sua preoccupazione anche rispetto agli effetti negativi che la situazione economica avra’ sul commercio: “A rischio – ha concluso Viapiana – ci sono alcune centinaia di attivita’ commerciali che potrebbero chiudere definitivamente in provincia di Catanzaro”.

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