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Reggio Calabria: acqua inquinata dai rubinetti, il comune vieta ai cittadini di bere

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Reggio Calabria: acqua inquinata dai rubinetti, il comune vieta ai cittadini di bere

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REGGIO CALABRIA – Il socio fondatore, Giovanni Serri, dell’associazione socio-culturale “Ethos”,

che da anni si occupa dei problemi quotidiani del territorio di Reggio Calabria, afferma in una nota che: “qualche giorno fa, con l’ordinanza n.37, i Commissari hanno previsto sanzioni pecuniarie, comprese tra un minimo di euro 25 ed un massimo di euro 500, per coloro i quali dovessero utilizzare l’acqua potabile per usi diversi da quelli consentiti, cioe’ per bere, cucinare o per l’igiene personale. Abbiamo riscontrato- sottolinea – che tale ordinanza ha suscitato tra i cittadini parecchie lamentele e qualche commento caustico nei confronti della “terna” (di commissari ndr). Ora, che i Commissari stiano facendo di tutto per evitare il confronto con i cittadini sui temi piu’ scottanti che affliggono la nostra Citta’ e, soprattutto, su quelle decisioni che ipotecheranno il nostro futuro per un decennio, non c’e’ ombra di dubbio, ma che si debba confondere la causa con l’effetto e’, invece, cosa discutibile. Non ci interessa ribadire il concetto secondo cui, se non vi fosse stata, per un decennio, una pessima amministrazione comunale, ora non vi sarebbe una “terna” commissariale al comune; ci interessa invece capire come mai si debba arrivare a dover emettere un’ordinanza di tale tenore. La nostra regione – continua – vive purtroppo tante poverta’, ma, vivaddio, non vive una poverta’ idrica. Abbiamo, cioe’, sorgenti di ottima acqua ovunque ed allora perche’, dai nostri rubinetti, non esce acqua o, se ne esce, e’ imbevibile? E’ colpa dei cittadini che la pagano uno sproposito in rapporto a quanto ne ricevono ed alla sua qualita’? E’ colpa dei Commissari? E’ colpa del destino cinico e baro? O forse e’ colpa di chi e’ deputato, nonche’ strapagato, affinche’ questo fondamentale servizio funzioni? Da quanti anni stiamo aspettando, fra proclami elettorali e lunghi silenzi, che la diga sul Menta fornisca finalmente acqua a Reggio ed alla sua provincia lato ionico? Che fine ha fatto il referendum sull’acqua pubblica? E sopratutto – domanda – che fine hanno fatto i soldi per il completamento dell’opera?”. “Un’Amministrazione si valuta per i risultati che raggiunge – aggiunge Sergi – e non per il numero di gaudenti comunicati stampa seguiti da altri gaudenti comunicati stampa che esprimono soddisfazione per i precedenti? e cosi’ via. Ora siamo alla fase delle nomine dei liquidatori (termine perfetto visto che trattasi di acqua), i quali dovranno, nei secoli, chiudere una situazione intricatissima, tra debitori esterni e creditori istituzionali (vedi comuni) di una societa’ decotta, (dicono loro). Liquidatori che dovranno essere pagati e, aggiungiamo noi, ingiustamente, con i nostri soldi. Poi, con calma e senza fretta, forse nascera’ una societa’ unica regionale per la gestione dell’acqua, ma non prima delle prossime elezioni, di un qualunque tipo, che daranno modo a lor signori d’incentrare la campagna elettorale? sulla “prossima” messa in funzione della diga sul Menta. Sono tutti seduti li’, i nostri gaudenti amministratori regionali: vecchie maggioranze divenute minoranze e viceversa che si accusano a vicenda del disastro regionale, dalla sanita’, all’acqua, dai trasporti, alla legalita’, dal porto di Gioia Tauro, alla mancanza di trasparenza. Ma nulla cambia, – conclude – perche’ anche cambiando l’ordine degli addendi, la somma resta identica”. La città’, ricordiamo, e’ reduce dallo scioglimento del Comune per collusione con la ‘ndrangheta. L’ex Sindaco, Demetrio Arena, attualmente nominato da Scopelliti come assessore regionale alle attività’ produttive, dovra’ in qualche modo rispondere ai cittadini reggini sul perché’ l’acqua dai rubinetti sia imbevibile.

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