Il governatore nel corso dell’inaugurazione della Cittadella regionale ha parlato di un nuovo inizio per la Calabria.
CATANZARO – “Oggi noi siamo più forti. E l’inizio simbolico, che segna questa giornata, acquista, grazie alla presenza del Capo dello Stato, maggiore vigore e maggiore forza. Candidiamo la Calabria ad essere una piattaforma avanzata al servizio dell’area del Mediterraneo e a svolgere la funzione di importante porta di accesso per l’Europa continentale”. Lo ha detto, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Regione Calabria, il governatore Mario Oliverio. “Preoccupa – ha detto Oliverio – il riemergere di spinte nazionaliste e di sentimenti antieuropeisti. Il nostro auspicio è quello che i muri si abbattano e non aumentino, che prevalga irreversibilmente l’Europa di Schengen, che si consolidi la moneta europea e che possa affermarsi compiutamente l’Europa dei territori e dei popoli. Noi calabresi vogliamo essere protagonisti della costruzione di questa nuova Europa unita aperta e solidale. Anche per questo siamo in prima linea nelle attività di assistenza e di accoglienza dei flussi di immigrazione che da Sud e da Oriente si rivolgono verso l’Europa. Rinchiudersi è come voler fermare il vento con le mani”.
Per Oliverio, “al fine di un rilancio del Sud e della Calabria, quello del nuovo regionalismo, non è solo tema di ingegneria istituzionale. E’ necessario alimentare ed affermare la cultura della legalità, dei diritti, del rispetto delle regole. Fare crescere un nuovo senso civico. La frontiera della innovazione – ha aggiunto – deve guidare la utilizzazione delle risorse e le nostre Università devono essere il motore di questa sfida. Alle classi dirigenti locali ancor di più in questa fase storica è richiesto rigore morale, credibilità ed affidabilità. La maggioranza dei calabresi ha affidato a noi il compito di una e vera propria rifondazione democratica. E’ difficile che si possa accrescere il senso civico senza l’assunzione di una piena responsabilità delle classi dirigenti. Questa è la via da percorrere per costruire il nostro futuro e per fare della Calabria una regione normale. Non invochiamo alibi ma intendiamo assolvere innanzitutto al nostro dovere”.