STRASBURGO – “Gli eletti a livello locale e regionale sono sempre più bersagliati da minacce e pressioni, che minano la loro capacità di esercitare il proprio mandato”. È quanto evidenzia il rapporto sull’Italia appena votato dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa. Secondo i dati raccolti dall’ong Acled e riportati nel documento del Congresso il 75% di tutte le violenze segnalate nella Ue tra il 2020 e il 2022 sono avvenute in Italia e in maggioranza contro eletti nel sud del Paese.
“In base alle informazioni fornite dalla Prefettura di Roma, nei primi 9 mesi del 2023 si è registrata una tendenza alla diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel 2023 sono stati registrati 416 episodi d’intimidazione, rispetto ai 460 dell’anno precedente”, indica nel rapporto.
Per quanto concerne il tipo d’intimidazione, quelle via internet sono aumentate 31,2%, passando da 77 nel 2022 a 101 nel 2023, mentre il danneggiamento di beni è diminuito del 28,7% (da 115 a 82 casi). Il Congresso chiede all’Italia di introdurre un meccanismo che rafforzi l’azione legale ed estenda la prescrizione per questi atti, e di valutare la possibilità di introdurre di un tipo di reato specifico per queste azioni.
