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Unical, paga oraria ‘da fame’: il grido disperato dei dipendenti delle pulizie

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RENDE (CS) – Il servizio di pulizia degli spazi dell’Università della Calabria è stato appaltato alla Snam Lazio Srl, che a sua volta ha subappaltato parte della commessa, all’azienda CSF.

Le condizioni di lavoro dei circa 30 dipendenti, secondo quanto viene riferito dagli stessi, sono da molto tempo “inaccettabili”, “obbligati a turni giornalieri di sole 3 ore che aumentano facendo ricorso sistematico e sregolato al lavoro supplementare per i part-time e straordinario per i full-time. La paga oraria è da fame, circa 5 euro. Il rapporto tra il numero dei dipendenti, le ore previste da contratto e il carico di lavoro è insostenibile”, denunciava giorni fa Usb Cosenza.

Ci sentiamo discriminati e messi da parte anche dall’ente – riferiscono i lavoratori CSF in una nota. “Nei giorni scorsi le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno indetto un’assemblea per festeggiare l’ innalzamento di parametri di 64 dipendenti della SNAM Lazio sud, fatti in modo molto ‘allegro’ e noi dipendenti CSF? Fuori da tutto ciò, pensiamo che anche l’Università della Calabria deve tutelare la dignità di queste 30 e passa famiglie”.

Le sigle sindacali FILCAMS CGIL, AMERASSINTO e FISASCAT CISL hanno richiesto l’autorizzazione per svolgere un’assemblea con i lavoratori all’azienda Snam Lazio Srl al fine di discutere la questione.

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