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Ultrà morto a Villa degli Oleandri, restituito quaderno ‘top secret’. Protesta davanti alla clinica (VIDEO)

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MENDICINO (CS) – «Basta silenzio. Chiediamo verità». Un gruppo di circa 40 persone si è riunito nel pomeriggio di oggi davanti ai cancelli di Villa Oleandri, a Mendicino. La clinica è attualmente al centro delle indagini della magistratura che tentano di far luce sulla morte dell’ultrà del Cosenza 48enne Salvatore Iaccino, avvenuta in circostanze ancora da chiarire. La protesta ha acceso i riflettori anche sul decesso del 32enne Matteo Broccolo avvenuto nel 2021 e sulle condizioni in cui viene prestata assistenza ai pazienti presenti nella nota casa di cura gestita dal gruppo Crispino e accreditata con il servizio sanitario regionale. «Chi è ricoverato lì dentro ha bisogno di noi – affermano i cittadini presenti al sit-in di protesta – non possiamo stare zitti, quando chi dovrebbe essere curato si trova a vivere in un inferno. E tutto avviene con i soldi delle nostre tasse destinati alla sanità pubblica».

La rabbia di amici e parenti

«Quello che è successo a Salvatore, poteva accadere a chiunque di noi. I pazienti sono un business – sottolinea una manifestante al megafono – per cliniche private e strutture socio-assistenziali con la complicità delle istituzioni che continuano ad affidare appalti ai soliti noti. Le nostre vite e la nostra salute vengono considerate come un guadagno per pochi eletti, per garantire loro profitto. Chi ha bisogno di aiuto, non va lasciato nelle mani di spietati speculatori». A farle da eco è un amico di Salvatore che ha ricordato come Villa degli Oleandri «dovrebbe curare chi ha problemi, accompagnare verso il reinserimento nella società. Evidentemente non è così. Le parole e le poesie di Salvatore però resteranno sempre tra noi».

Il quaderno top secret

Nelle scorse ore è stato consegnato ai familiari un quaderno con gli scritti di Salvatore. Sulla copertina appare la dicitura “top secret” non corrispondente alla calligrafia di Iaccino. «Sono circa 10 pagine. Lui scriveva sempre le sue riflessioni. Ci sembra assurdo – spiega un manifestante – che dal 30 novembre 2024 non avesse più appuntato niente nel suo taccuino». «Salvatore scriveva ogni cosa – afferma un amico – sia negativa sia positiva, di ogni persona o situazione. Riportava su carta le emozioni che provava e le circostanze che viveva. Sempre. Alcuni fogli, come è visibile, sono stati strappati. Il resto del quaderno è vuoto. Speriamo che gli investigatori facciano chiarezza così da ottenere risposte a questo e a tanti interrogativi».

La dinamica del decesso

Salvatore avrebbe tentato la fuga poche ora prima di essere trovato penzoloni privo di vita in una camera di Villa degli Oleandri. Lamentava mal di stomaco e aveva incontrato l’avvocato nello stesso pomeriggio in cui alle 18:30 il suo cuore ha cessato di battere. Nei giorni precedenti al decesso sembrerebbe avesse avuto dei litigi con i sanitari sfociati in una colluttazione a seguito della quale avrebbe riportato graffi sul viso. Secondo la versione fornita dalla clinica diretta da Giorgio Crispino e dalla moglie Bruna Scornaienchi, che non hanno mai dato alcun tipo di informazione ai familiari (neanche la comunicazione dell’avvenuto decesso), il noto ultrà cosentino si sarebbe suicidato legando un lenzuolo alla grata di una finestra. A rendersene conto è stato un vicino che vedendo la sagoma al buio nella stanza ha allertato la casa di cura sollecitando il personale a intervenire.

Le indagini in corso

Le indagini per stabilire l’esatta dinamica della morte di Salvatore Iaccino, sono ancora in corso. La Procura di Cosenza, ad oggi ha iscritto sul registro degli indagati 5 persone. Si tratta di 1 medico, 2 operatori socio-sanitari e 1 infermiere. Intanto i legali difensori della famiglia Iaccino hanno provveduto a richiedere l’acquisizione dei tabulati telefonici e il foglio di presenza dei dipendenti della clinica. Si attende l’esito degli esami autoptici.

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