CATANZARO – Uno striscione con la scritta “8 e 9 giugno io resto a casa” è apparso nella notte, sotto la sede regionale della Cgil Calabria, a Catanzaro, a poche ore dal referendum abrogativo sul lavoro e i diritti. Un gesto che il sindacato definisce chiaramente intimidatorio e di matrice neofascista, ma che non scuote l’impegno della Cgil. “In questa campagna referendaria abbiamo partecipato a decine di iniziative pubbliche: comizi, dibattiti, assemblee, volantinaggi. Non li abbiamo mai visti, mai sentiti. Ma questa notte, con il favore delle tenebre, sono usciti dal sottosuolo palesando la loro natura. La giusta risposta è il voto”.
Il riferimento è chiaro: chi ha affisso lo striscione avrebbe agito nell’ombra, per scoraggiare la partecipazione al voto, bersagliando proprio la sede della Cgil, in prima linea nella campagna per il “Sì” ai referendum.
Durissima la reazione del segretario generale della Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, che non usa mezzi termini nel suo commento: “Lo striscione, firmato dai soliti vigliacchi neofascisti, è il segno della loro debolezza. Noi non restiamo a casa, noi ci mettiamo la faccia. Non strisciamo nell’ombra, ma costruiamo democrazia a testa alta. A questi rigurgiti fascisti rispondiamo con l’impegno, l’unità e la mobilitazione”.
Celebre rivendica con forza il ruolo del sindacato nella società calabrese, e conclude: “La Calabria è terra di lavoro, resistenza e antifascismo. E così resterà”. L’episodio è stato segnalato anche alle forze dell’ordine. Intanto, sui social, numerosi messaggi di solidarietà sono arrivati da parte di esponenti politici, sindacati e cittadini, uniti nel condannare il gesto e nel rilanciare l’invito alla partecipazione democratica alle urne.
