CATANZARO – In un contesto in cui la sanità calabrese continua a lottare tra carenze croniche di personale, servizi in affanno e reparti sotto pressione, arriva un segnale che, seppur piccolo, lascia intravedere una possibilità di svolta. È quanto afferma il Si Cobas Calabria, da sempre in prima linea per la tutela dei lavoratori e per il diritto alla salute dei cittadini.
“Il disagio è palpabile – denunciano i coordinatori regionali Roberto Laudini e Simone Scandale – lo avvertiamo ogni giorno accanto agli operatori sanitari, stremati da turni massacranti e condizioni di lavoro critiche, ma anche tra gli utenti, costretti a confrontarsi con un servizio pubblico in costante emergenza”.
Una situazione resa ancora più grave nei reparti chiave, dove la mancanza di personale sanitario si traduce in stress insostenibile per chi lavora e in assistenza ridotta per i pazienti. Il Si Cobas lo denuncia da tempo, e ora, a fronte di un incontro con i vertici dell’AOU “Renato Dulbecco”, arriva una prima risposta: pubblicato l’avviso di mobilità volontaria per la copertura a tempo indeterminato di 3 posti da OSS, come da delibera n. 438/2025.
“È un risultato importante – commentano i coordinatori – e dimostra che il dialogo può portare a soluzioni concrete. Ma non ci fermiamo qui: chiediamo che la stessa procedura venga estesa a tutte le figure professionali, perché non si può pensare di colmare un vuoto sistemico con interventi spot”.
Il sindacato rivendica anche il proprio ruolo nella storicizzazione delle graduatorie regionali, grazie alla quale oltre 2000 professionisti sono stati assunti nel Servizio Sanitario Nazionale: OSS, infermieri, fisioterapisti, tecnici, amministrativi e molte altre figure.
“Oggi serve un piano serio e strutturato – prosegue il comunicato – che superi le logiche emergenziali delle assunzioni a tempo e rilanci con forza il potenziamento del personale. Solo così potremo restituire dignità agli operatori e servizi adeguati ai cittadini”.
Il Si Cobas guarda con attenzione alle prossime mosse di Azienda Zero, auspicando concorsi per tutte le professioni non coperte da graduatorie valide e il pieno utilizzo dei piani di fabbisogno previsti.
“La sanità calabrese non può più aspettare. Abbiamo bisogno di efficienza, trasparenza, programmazione e investimenti. Continueremo a lavorare con la struttura commissariale e con il Dipartimento Tutela della Salute, portando sul tavolo proposte concrete e soluzioni reali per il futuro della nostra regione”, concludono Laudini e Scandale.
In un momento storico in cui la salute pubblica è sotto i riflettori come mai prima, la Calabria merita un sistema sanitario all’altezza dei suoi bisogni e dei suoi diritti. E chi lotta per costruirlo, oggi, non è più solo.

