“Quanto sta succedendo è a dir poco surreale – dice a gran voce Oliverio – Negare l’accesso ad atti pubblici su opere finanziate con cifre così cospicue non è solo una violazione lampante delle regole, è una vera e propria dichiarazione di guerra alla trasparenza. La pubblica amministrazione – tuona – è diventata una proprietà privata? Sembrerebbe di sì, e non solo a San Giovanni in Fiore, ma a quanto pare anche alla Provincia di Cosenza. Ignorare tutto ciò sarebbe non solo grave. Sarebbe complicità.”
Oliverio e la ciclovia: la battaglia continua
Oliverio si chiede “come mai si impedisce l’accesso agli atti di un’opera pubblica costata un milione e duecentomila euro? Cosa si vuole celare?” specificando che i documenti inerenti ad un’opera come la ciclovia, finanziata con i soldi dei cittadini, dovrebbero essere a disposizione di tutti e “non custoditi come segreti di Stato degni del KGB”.
Oliverio nonostante i no già ricevuti, insieme al Comitato 18, non si arrende e ha richiesto nuovamente l’accesso agli atti ribadendo che “i cittadini hanno il sacrosanto diritto di sapere come sono stati spesi i loro soldi. Crediamo fermamente negli strumenti democratici e politici per reclamare trasparenza e diritto all’informazione sulla cosa pubblica. E questa è l’unica ragione per cui continuiamo a battere su questo tasto”.