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San Giovanni in Fiore, 100 anni dalla strage. La Cia: «Rinnovare il valore delle conquiste democratiche»

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Nel comune del Cosentino, nel cuore della Sila, oggi si ricorda la strage del 2 agosto 1925 nella quale morirono cinque persone del posto e molte altre, circa una trentina, restarono ferite.

In quel giorno, secondo le ricostruzioni eseguite, le forze dell’ordine e la milizia fascista, spararono sulla folla, composta soprattutto da donne e contadine che erano in piazza a manifestare pacificamente ed in modo spontaneo contro l’aumento insostenibile dei dazi su beni di prima necessità come il grano, le uova e la legna da ardere. Tasse che colpivano soprattutto le fasce più povere della popolazione. In risposta alla manifestazione il commissario governativo diede l’ordine di sparare sulla folla inerme.

A perdere la vita furono davanti all’abbazia furono Filomena Marra, di 27 anni, già mamma di un bambino e in attesa di un altro, Barbara Veltri, 23 annenne, Antonia Silletta, di 68 anni, Marianna Mascaro di 73 anni e Saverio Basile fabbro di 33 anni. Diverse anche le persone feritie, alcune molti gravi.

La Cia-Agricoltori Italiani ricorda la strage

A ricordare la strage è la Cia-Agricoltori Italiani, “non solo per il riconoscimento del tributo di sangue patito dalla popolazione sangiovannese ma anche per rinnovare il valore del presidio delle conquiste democratiche e della democrazia stessa, a cui tanto si richiama anche il Presidente Mattarella, che ha permesso l’emancipazione di molte fasce popolari da contadini poveri e sfruttati a imprenditori agricoli”.

La Cia ricorda che la strage del 2 agosto del 1925 di San Giovanni in Fiore, “purtroppo come per tanti altri episodi simili in Italia, non ha visto né processi, né condanne, anzi per anni sembra essere stata quasi cancellata dalla memoria collettiva e se oggi, la strage viene ricordata lo si deve soprattutto alle ricerche di Salvatore Belcastro, originario di San Giovanni in Fiore, chirurgo di fama nazionale e internazionale e scrittore che attraverso due commoventi libri, ” il Silenzio dei lupi “e “Sotto il Selciato di una strage dimenticata” ha restituito dignità ai caduti e un minimo di verità storica sull’accaduto”.

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