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‘Rimborsopoli’, sei condanne. Tra gli assolti Adamo, Loiero e il sindaco di Rende Principe

Adamo_Loiero-Principe.

REGGIO CALABRIA – Il tribunale di Reggio Calabria ha emesso la sentenza di primo grado relativa al processo nato dall’inchiesta “Rimborsopoli”, coordinata dalla Procura della Repubblica dello stesso capoluogo. L’indagine ha riguardato presunte irregolarità nella gestione dei fondi destinati ai gruppi consiliari del Consiglio regionale della Calabria durante il periodo legislativo 2010-2012. Il procedimento si è concluso, al primo grado, sei condanne, 18 assoluzioni e due prescrizioni. Tra gli assolti il sindaco di Rende, Sandro Principe, Nicola Adamo e l’ex governatore della Calabria Agazio Loiero. 

La procura di Reggio Calabria aveva chiesto condanne tra i 3 e i 5 anni per 26 ex consiglieri regionali coinvolti nell’inchiesta su vari episodi di peculato e falso. Secondo l’accusa, avrebbero utilizzato fondi pubblici per acquisti personali e chiesto rimborsi per importi non dovuti.

Accuse e condanne

Sei condanne, 18 assoluzioni e due prescrizioni. Dopo più di dieci anni si è concluso così il processo “Rimborsopoli”, nato dall’inchiesta denominata “Erga omnes” nell’ambito della quale, nel 2015, erano stati arrestati alcuni consiglieri regionali della Calabria, accusati di irregolarità nella gestione dei rimborsi percepiti dal 2010 al 2012. All’epoca tre indagati erano finiti agli arresti domiciliari, mentre per altri cinque era stato disposto il divieto di dimora in Calabria.
La sentenza é stata emessa dal Tribunale di Reggio Calabria (presidente Silvia Capone). La condanna più pesante, 5 anni, è stata inflitta all’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria, Luigi Fedele. Sono stati condannati anche l’ex senatore e consigliere regionale Giovanni Bilardi (4 anni e 8 mesi di reclusione), il suo collaboratore Carmelo Trapani (3 anni e 6 mesi), gli ex consiglieri Giovanni Nucera (4 anni) e Alfonso Dattolo (4 anni e 8 mesi) e l’ex assessore regionale Pasquale Tripodi (3 anni e 6 mesi). Tranne che per Tripodi, per gli altri cinque imputati condannati il Tribunale ha disposto anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’incapacità in perpetuo di contrattare con la pubblica amministrazione.

Gli assolti

Sono cadute tutte le accuse, invece, per gli altri 18 politici imputati. Sono stati assolti, infatti, “perché il fatto non sussiste”, l’ex governatore Agazio Loiero; l’ex presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova; gli ex consiglieri regionali Demetrio Battaglia, Antonino De Gaetano, Alfonsino Grillo, Ferdinando Aiello, Emilio De Masi, Sandro Principe, Pietro Amato, Bruno Censore, Mario Franchino, Mario Maiolo, Carlo Guccione, Antonio Scalzo, Francesco Sulla, Vincenzo Antonio Ciconte, Giovanni Raso e Nicola Adamo. Il Tribunale, infine, ha dichiarato prescritti i reati contestati a Diego Fedele, figlio di Luigi, e a Giovanni Franco, componente della struttura dell’ex assessore Pasquale Tripodi.

Rende, Tenuta (PSI) “accertata la totale estraneità di Principe”

«A nome mio e di tutto il Partito Socialista Italiano esprimo le più sincere congratulazioni al Sindaco Sandro Principe per l’assoluzione ottenuta nel processo “Rimborsopoli”. È una bellissima notizia per il Sindaco in primis, ma anche per tutta la città di Rende. Si conclude finalmente un iter giudiziario lungo e travagliato che ha accertato, “al di là di ogni ragionevole dubbio”, la correttezza dell’operato del nostro primo cittadino e, dunque, la sua totale estraneità rispetto alle accuse rivoltegli. Estraneità di cui non abbiamo mai dubitato. Del resto siamo stati, siamo e saremo sempre garantisti. È nel nostro DNA. Auguri a Sandro Principe – e, ovviamente, anche a tutti gli altri politici assolti – e avanti tutta sui progetti di rilancio della città». Così in una nota il consigliere comunale del PSI a Rende Francesco Tenuta.

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