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Rende, il debutto di Ghionna, toni distinti dal passato e l’ombra di Principe: “Governava 45 anni fa e vorrebbe governare ancora”

Rende (CS) – Pochi punti cardine a orientare il pubblico, interventi secchi e scorrevoli che lasciano fuori quella retorica ridondante un po’ di casa da queste parti, e subito due o tre cose a stabilire il nocciolo dell’essenza di Marco Ghionna candidato a sindaco di Rende per la coalizione di centrodestra (con apertura al civismo, manco a dirlo): la prima uscita ufficiale con la stampa – ad orecchiare i commenti in sala – è una promozione piena. Il luogo dell’incontro è il Museo del Presente, da un lato il centro commerciale che rappresenta la crescita economica, di fianco l’autostrada dove i mezzi scorrono veloci proprio come le azioni del governo cittadino che si intende disegnare (“perché il mondo oggi è veloce”). Al tavolo, le immagini restituite dalle parole evocano la “visione” (termine molto amato dall’aspirante sindaco) di una Rende dove – da questo lato della competizione – a vincere sarà la cultura e solo la cultura.

L’ombra di Sandro Principe

Sandro Principe non viene mai citato e però aleggia nell’aria come un fantasma che non si vede ma c’è. A tirarlo più volte in causa, senza mai pronunciare il suo nome, è appunto Marco Ghionna che già nel raccontarsi mette in chiaro le differenze. Tanto per cominciare, “per me l’elemento fondamentale della campagna elettorale è quello dei toni – esordisce – Non ricordo campagna elettorale a Rende che avesse dei toni civili”. Per Ghionna, certi toni aspri e inopportuni hanno condotto ad una degenerazione. “Io farò una campagna elettorale per quello che io sono – avvisa con fermezza – non mi farò trascinare in un terreno fuori dai miei riferimenti culturali. Non sono abituato a fare delle piazzate su cose che non mi competono e che non competono ai cittadini. Mi auguro che questa sia una campagna elettorale serena in cui si possa parlare di temi. Questa sarà la differenza fondamentale”.

“Attenti al voto perché Rende potrebbe non riprendersi più”

Un modo per mettere in guardia sul fatto che non cederà alle eventuali provocazioni toccate a chi c’è passato prima di lui. Ed ancora: “Rende non può essere ostaggio di una campagna elettorale – sottolinea Ghionna – che non faccia capire che non possiamo permetterci di interrompere poi nuovamente l’azione amministrativa, perché altrimenti Rende non si riprenderà più”. Difficile non pensare ai procedimenti penali sospesi che gravano appunto su Sandro Principe, in procinto di decidere di riscendere in campo (e se rivenisse eletto e poi condannato? Questa è la domanda sottintesa).

Marco Ghionna neppure questa volta lo cita: “Avevo 5 anni – dice – quando a Rende c’era un sindaco riformista, ne sono passati 45 e non è cambiato nulla, Ora che ho 50 anni, rischio di ritrovarmi come competitor lo stesso sindaco di 45 anni fa”. Quindi tocca l’argomento dello sviluppo urbanistico, materia sua: “Gli spazi sono stati occupati dall’edificazione ed è incontrovertibile che la politica urbanistica di Rende è stata snaturata dall’idea originaria, con l’economia rendese che è stata orientata solo ad una edilizia spinta. Noi dobbiamo cambiare il punto di vista dell’osservazione”. Come a dire: l’originario modello-Rende si è perso strada facendo a vantaggio di concessioni disinvolte che lo hanno fatto diventare un’altra cosa. “Un uomo solo al comando non è in grado umanamente di ragionare su questi temi – è l’ennesima stoccata elegante di Ghionna -e per questo motivo la soluzione è proprio questo nostro tavolo. L’unione di tante sensibilità. Io non sono uomo da imposizioni, se volete le imposizioni non votatemi”.

“Sono rendese ma abito a Cosenza per ragioni coniugali”

Un passaggio personale: “Io sono nato e cresciuto qui, ma come alcuni mariti sanno, esistono degli argomenti a cui si deve soccombere e, quindi, per la dimora coniugale risiedo a Cosenza – fa sapere con una battuta – Da sindaco, entrerò in Comune alle 8 di mattina e rientrerò la sera alle 22. Il municipio resterà con le porte aperte perché le porte di un Comune devono essere aperte, sei giorni a settimana perché – precisa Ghionna – il settimo è del Signore e me lo tengo”. Con fare pacato e atteggiamento di chi sa che davvero si sottrarrà alle baruffe create ad arte, Marco Ghionna, da ingegnere abituato a “costruire” soluzioni oltre che palazzi, ha parlato della “visione” futura della città, delle sfide con l’intelligenza artificiale, di una Rende-Silicon Valley: “Rende non è solo Rende. Rende è lo sviluppo di una provincia e di una regione”.  Qui si inserisce l’Università della Calabria come patrimonio dell’intera Calabria, “non idee politiche ma idee programmatiche che non hanno ideologia”.

Sala e Backstage con la regia di Loredana Pastore

La regia della prima uscita pubblica di Marco Ghionna con i giornalisti al Museo del Presente, questa mattina, porta la firma di Loredana Pastore che non ha perduto la concretezza che aveva dimostrato da assessore alle Attività economiche e produttive nella giunta Occhiuto al Comune di Cosenza. Adesso è attiva dietro le quinte della campagna elettorale rendese in qualità di commissario cittadino di Fratelli d’Italia e molto affidamento è riposto nelle sue capacità organizzative.

Centrodestra unito e convergente sul candidato

In platea, il rendese doc Eugenio Aceto (la sua presenza politica sul territorio è assidua), accanto Pasqualina Straface, Luciana De Francesco, Pietro Molinari, qualche sedia indietro Franco Pichierri. Di fronte, sul manifesto con il faccione elettorale di Ghionna, tutti i simboli uniti a suo sostegno: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati. Marco Ghionna è stato così introdotto da tutti gli esponenti della coalizione con discorsi brevi, un filotto di saluti e benedizioni, concisi, subito al dunque.

Programmi condivisi da Fdi, FI, Lega e centristi

Ad aprire la presentazione, il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Angelo Brutto che ha esplorato motivazioni, programmi e criticità attuali descrivendo Rende come cruciale nell’area urbana grazie agli investimenti verso l’asse a nord ed all’Università della Calabria con il nascente policlinico (nell’analisi dello studio di fattibilità) su cui tanto crede la Regione di Roberto Occhiuto: “Questo tavolo parla da solo, siamo uniti. Però siamo aperti al contributo della Rende capace e di tutti i rendesi che vogliono partecipare”.

Sia Brutto che la forzista Rosaria Succurro, presidente della Provincia, come pure il moderato Riccardo Rosa e la leghista Katya Gentile (alla sua prima uscita ufficiale con la carica di coordinatrice provinciale del partito di Salvini), hanno posto l’accento su come sia nata la candidatura di Marco Ghionna. “Abbiamo presentato collegialmente un profilo, era il suo”.

“Comune sciolto per mafia. Noi, con Ghionna, specchiati”

“Non ci sottraiamo di certo ai temi più caldi – avverte Angelo BruttoRende è stata sciolta per mafia. E noi abbiamo puntato su Ghionna che è stato anche commissario prefettizio, una persona senza scheletri nell’armadio, una persona specchiata, il presidente dell’ordine degli ingegneri”.

Riccardo Rosa, di Noi Moderati, non ha dubbi: “Vogliamo pensare al futuro, per questo siamo uniti. Nella consapevolezza che saremo in rottura col passato, contro i disegni vecchi e desueti che ci sono ancora oggi, e siamo uniti per vincere, perché noi andremo a vincere”. “Le competenze sull’urbanistica e sui lavori pubblici di questo giovane amministratore – hanno ripetuto – non potranno essere messe in  discussione”.

Gianluca Gallo: “Stanziato un miliardo di euro”

L’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, al tavolo come coordinatore di Forza Italia, si è soffermato sull’importanza strategica del territorio: “Quello di oggi è un momento importante, un momento di partenza”. Ed a proposito di visione futura, ricorda il percorso intrapreso dal governo regionale: “C’è un’Università che cresce e quasi un miliardo di euro di spesa per la realizzazione del nuovo policlinico”. Il messaggio è chiaro, in vista di amministrare questi progetti, “abbiamo puntato su una professionalità di valore, Marco Ghionna”.

L’infermiere del 118: “Il Policlinico a Rende? Un sogno”

A chiusura dell’incontro, un infermiere del 118 chiede  di intervenire. “Sento parlare del Policlinico, vorrei chiudere gli occhi e riaprirli… un sogno”. Prontissima la risposta di Gianluca Gallo che prende il microfono: “Ci può credere. Perché i poteri commissariali attribuiti al presidente Occhiuto dal governo Meloni significano un’incredibile accelerazione. Non è un sogno”.

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