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Rende, chiusura di via Rossini bocciata dai consiglieri di centrodestra: “penalizzano solo mobilità, giovani ed esercenti”

Via Rossini Rende

RENDE – Una sperimentazione voluta dal neo sindaco della Città di Rende Sandro Principe: la chiusura della centralissima via Rossini e via Paganini (la strada che si trova davanti il Comune e si collega appunto con via Rossini) alle auto con l’istituzione per alcune ore serali dell’isola pedonale “al fine di salvaguardare la sicurezza e l’incolumità degli avventori delle attività ristorative e ricettive della zona e dei residenti degli stabili, ivi esistenti e più in generale della cittadinanza”. Non solo il sabato, quando è prevista la maggior affluenza di persone, ma anche nei giorni infrasettimanali come accaduto giovedì scorso.

Scelta bocciata però dall’opposizione, in particolare dai consiglieri di centrodestra Galassi, Garritano, Trombino e Ghionna che hanno espresso forte preoccupazione circa l’ evolversi di questo tipo di sperimentazione posta in essere dalla Amministrazione Comunale su Via Rossini, che – si legge in una nota “più che idea di isola pedonale sembra una mera e punitiva chiusura al traffico di una strada importante della città non solo il sabato sera, ma anche in alcune giornate infrasettimanali. Si tratta di una iniziale breve esperienza che rappresenta, così superficialmente programmata una decisione evidentemente miope e scollegata dalla realtà urbanistica e sociale della zona” dichiarano i consiglieri”.

Impedirne tout court l’accesso penalizza in primis i giovani e i cittadini che vogliono frequentare la zona per socializzare e divertirsi. Siamo favorevoli a una città più vivibile e sostenibile, ma questo si costruisce con progetti credibili, dialogo con la cittadinanza e attenzione alle reali esigenze del territorio, non con operazioni estemporanee come quella cui stiamo assistendo”.

Il gruppo denuncia anche “la totale assenza di un piano parcheggi nelle aree limitrofe, che rende di fatto difficile l’accesso per chi arriva in auto. A ciò si aggiunge la mancanza di una comunicazione chiara e trasparente con gli esercenti, che denunciano di essere lasciati all’oscuro delle decisioni o informati con scarso preavviso. Le chiusure al momento sperimentate non hanno portato benefici tangibili, anzi hanno prodotto l’effetto opposto, con un calo dell’affluenza e una riduzione delle attività. Molti esercenti ci hanno espresso la loro contrarietà, chiedendo il mantenimento della normale viabilità, almeno nelle ore serali e nei giorni feriali”.

“Ma vi è di più – spiegano  ancora i consiglieri – l’affluenza non pare assolutamente aumentata anzi, segno di non attrattività della idea”. I consiglieri propongono una soluzione alternativa e più equilibrata, che preveda eventualmente la chiusura della strada solo la domenica mattina, in modo da favorire anziani diretti alle funzioni religiose e bambini con biciclette e giochi, senza compromettere l’economia serale e l’attrattività giovanile della zona, in attesa che venga illustrato pubblicamente il progetto completo che possa consentire a tutti di valutarne vantaggi e svantaggi.

Saranno previsti nuovi parcheggi? Come verranno garantiti i collegamenti con i mezzi pubblici? Quali saranno le misure previste per mitigare l’impatto sulle attività commerciali della zona? Il gruppo consiliare del centrodestra ribadisce la propria disponibilità a lavorare per soluzioni condivise, sostenibili e coerenti con le reali esigenze dei cittadini, e chiede onestà intellettuale nel prendere atto che, come in questo caso, le sperimentazioni possono anche non date esito positivo”.

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