CATANZARO – Un sabato ricco di polemiche e botte e risposte quello di oggi che porta verso la fine del mese di agosto sul tema delle regionali in Calabria. Un rimbalzo di accuse scandito tra destra e sinistra nel quale si inserisce anche la denuncia Pierluigi Caputo, vice presidente del Consiglio regionale della Calabria.
“Il Partito democratico si vergogna talmente tanto delle proprie ridicole dichiarazioni, che non trova neanche un poveretto disposto a firmarle – tuona – Fino a qualche settimana fa le note erano sottoscritte dal ‘Pd guidato da Irto’, adesso che il senatore dem è riuscito ad imboscarsi talmente bene da scampare il pericolo candidatura alla presidenza della Regione (siamo passati da tre esternazioni al giorno al vuoto cosmico, causa terrore elettorale) abbiamo l’anonimato“.
“Per il resto lo stile rimane il medesimo: solo insulti, fango e zero argomentazioni. – accusa Caputo – Un sondaggio non piace alla sinistra? Allora deve essere per forza falso e pilotato, ed ecco giù accuse e falsità di ogni tipo. Nel frattempo il Pd tace sulla filosofa Donatella Di Cesare, pronta a candidarsi con Tridico e nota per le sue tesi filoputiniane e per l’esaltazione delle Brigate Rosse. Ahi, questo Irto affetto da mutismo selettivo. – conclude – Ahi, questo democratici a giorni alterni”.

