CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un fascicolo d’inchiesta a seguito della morte di una 12enenne e la successiva denuncia-querela depositata dall’avv. Arturo Bova nell’interesse dei genitori di Carlotta La Croce, rientrata ad Amaroni dalla Svizzera proprio quel giorno per trascorrere con la famiglia le tanto attese vacanze estive. L’indagine dovrà accertare eventuali responsabilità nella morte della giovanissima avvenuta all’Ospedale “Pugliese” di Catanzaro. Nel frattempo domani mattina sarà effettuata l’autopsia mentre i familiari della piccola Carlotta hanno nominato, per il tramite del loro difensore di fiducia, la dott.ssa Katiuscia Bisogni quale Consulente di Parte.
I fatti della vicenda secondo la ricostruzione operata dall’avv. Arturo Bova nell’atto di querela, evidenziano che «nella serata di sabato 26 luglio, intorno alle ore 22.00, Carlotta mentre si trovava nello spazio occupato dalle giostre ad Amaroni, accusava un dolore dorsale con irradiazione allo stomaco e perdeva sensibilità alle gambe. Portata in braccio a casa e da lì la corsa in auto del papà e della mamma per raggiungere l’Ospedale di Soverato. Dopo le prime cure in Pronto Soccorso e la visita nel Reparto di Pediatria, veniva disposto il trasferimento all’Ospedale di Catanzaro per praticare una risonanza magnetica ed individuare le cause di quel malessere».
Qui però sarebbe iniziata una vera e propri odissea perchè, si legge sempre nella denuncia, «l’Autoambulanza per il trasporto veniva reperita a Maida, ma tardava ad arrivare. Stante il ritardo dell’Autoambulanza ad arrivare, il papà di Carlotta – si legge sempre nella denuncia – manifestava più volte la propria disponibilità a fare intervenire una Autoambulanza privata a proprie spese per il trasferimento urgente. Gli veniva risposto che ormai si doveva aspettare l’Autoambulanza del Servizio 118 in arrivo da Maida. Successivamente arrivava una Autoambulanza del 118 che doveva tornare vuota a Catanzaro. Gli stessi conducenti, avendo saputo dell’emergenza che riguardava una ragazzina di appena 12 anni, dicevano con grande gentilezza che erano disponibili loro a trasportarla a Catanzaro. Tanto avrebbero dovuto rientrare a Catanzaro vuoti e senza terzi trasportati. Dal Pronto Soccorso tuttavia rispondevano che ciò non era possibile e che ormai si sarebbe dovuto attendere l’arrivo della Autoambulanza da Maida che arrivava da solo dopo almeno due ore» spiega il legale.
Giunti a Catanzaro la ragazzina «veniva portata e visitata nel Pronto Soccorso dal Neurologo e subito dopo veniva accompagnata da personale OSS, unitamente ai genitori, nel Reparto di Pediatria. Appena arrivati nel corridoio del Reparto di Pediatria, Carlotta incominciava ad avere difficoltà respiratorie e sembrava perdere conoscenza. La mamma, con tono angosciato, faceva presente all’infermiera la circostanza. La piccola aveva come delle convulsioni». Nonostante l’ossigeno e gli interventi dei sanitari la giovane è morta.
Nella denuncia i genitori chiedono «se la piccola Carlotta fosse stata trasportata dall’Ospedale di Soverato all’Ospedale di Catanzaro tempestivamente e non dopo almeno due ore di attesa dell’Autoambulanza, si sarebbe potuto intervenire diversamente e diagnosticare tempestivamente cose le stesse succedendo? Avrebbero potuto i medici dell’Ospedale di Catanzaro praticare delle cure più efficaci ed appropriate? Ma soprattutto, ci si domanda perché ci siano volute almeno due ore per far giungere una Autoambulanza all’Ospedale di Soverato e perché non abbiano consentito ai genitori di far intervenire, a loro esclusiva cura e spese, una Autoambulanza privata – si legge nella nota del legale. Perché non è stato autorizzato l’utilizzo dell’Autoambulanza del Servizio 118 arrivata molto prima da Catanzaro a Soverato e rientrata vuota a Catanzaro subito dopo?». Saranno adesso le indagini ad accertare eventuali responsabilità e ritardi nei soccorsi.

