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Praia a Mare, sull’isola Dino arrivano i droni per vivere i luoghi nel rispetto degli equilibri naturali

Isola di Dino droni

PRAIA A MARE (CS) – La suggestiva Isola Dino, che si trova nelle acque di Paia a Mare, nel cuore del Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri, sarà oggetto di un progetto di sperimentazione che vedrà l’uso di droni di droni di ultima generazione nell’ottima di far in modo che luoghi straordinari come questi possano essere vissuti da residenti e turisti, nel rispetto dei loro delicati equilibri naturali.

È questa la chiave di lettura e di azione posta in essere dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) della Calabria che ha scelto proprio l’Isola al lago delle acque di Praia a Mare per l’innovativo progetto di monitoraggio ambientale e prevenzione dei rischi nell’area marina che va oltre la logica del mero divieto e punta verso una visione ed un metodo di consapevolezza.

Isola Dino e droni: cosa prevede l’attività

La novità messa in campo è stata illustrata dal direttore generale Raffaele Greco che ha sottolineato che “la priorità continua a non essere impedire la fruizione delle aree protette, ma renderla possibile in modo ordinato e rispettoso. L’Isola Dino è un patrimonio che può essere goduto tutto l’anno, ma con regole chiare e controlli efficaci. Quello che possiamo considerare in materia il modello Calabria fortemente voluto dal Presidente Occhiuto, che ha già dimostrato la sua efficacia nella prevenzione degli incendi boschivi grazie all’impiego dei droni, viene ora esteso in sperimentazione anche alla tutela delle aree marine protette e dei parchi marini regionali. Questa è una dimostrazione concreta – aggiunge Greco – di come un’esperienza di successo possa essere adattata e replicata, mettendo insieme tecnologia, prevenzione e valorizzazione del nostro straordinario patrimonio ambientale”.

L’accordo firmato tra l’EPMR e la Regione Calabria – Settore Difesa del suolo, tutela del territorio e prevenzione calamità forestali – prevede missioni di sorvolo regolari e a sorpresa nei periodi di maggiore pressione turistica, con acquisizione di immagini e video geo-referenziati. L’attività è volta ad individuare ancoraggi selvaggi e non autorizzati, dannosi per la Posidonia oceanica; scarichi illeciti in mare; presenze e attività a rischio, come fuochi o campeggi abusivi.

Tutela marina e salvaguardia terrestre

Oltre alla tutela marina, il progetto si concentra sulla salvaguardia dell’habitat terrestre dell’isola, esposto al rischio incendi per la presenza non autorizzata di visitatori. I droni saranno in grado di rilevare tempestivamente eventuali focolai e segnalare in tempo reale le criticità alla Control Room regionale, permettendo un intervento rapido delle autorità competenti.

“L’auspicio – precisa il direttore generale – è prevenire i danni ambientali e garantire che la fruizione avvenga in modo sostenibile, anche attraverso l’uso regolamentato dei campi boa, evitando ormeggi liberi e impattanti sui fondali”.

Parallelamente al monitoraggio aereo, saranno installati pannelli informativi nei punti di accesso e sarà avviata una campagna social per diffondere le regole di fruizione e il valore ecologico dell’Isola Dino, dalle praterie di Posidonia alle specie protette come la Caretta Caretta e il gabbiano corso.

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