CIRO (KR) – Contratto in lire e giorni di riposo conteggiati come ferie. I colleghi italiani dei piloti Avincis che stanno scioperando ad oltranza in Spagna, vivono una situazione lavorativa paradossale. La multinazionale che si è aggiudicata il servizio di elisoccorso in Veneto per un totale di 122 milioni di euro in 6 anni, ha diverse basi operative sparse in 7 Paesi al mondo. In Calabria gestisce la base di Cirò Maria che interviene nelle emergenze – urgenze della provincia di Crotone e del resto della regione quando “l’intervento con il mezzo aereo risulta essere il più idoneo come risposta con minore disagio per il paziente”.
Con un budget di almeno 400 ore annuali di volo: 250mila euro di base, più gli interventi fuori budget che in Calabria hanno una media di 7.500 euro al giorno. Una commessa legata a un appalto scaduto da 10 anni, nel luglio 2015. E trascinato a colpi di proroghe. Attualmente l’Asp di Cosenza è stata incaricata da Azienda Zero di procedere all’affidamento del servizio, ma l’iter (Responsabile Unico del Procedimento Riccardo Borselli) è fermo da marzo alla consultazione preliminare.
Sciopero dei piloti in Spagna
In Spagna sono in stato di agitazione piloti, copiloti, tecnici e soccorritori dell’Avincis. Il 1° luglio hanno incrociato le braccia inducendo il Ministero dei Trasporti a firmare il 5 agosto accordi per garantire servizi essenziali di pronto intervento. Nonostante ciò le proteste proseguono e si inaspriscono. Lo sciopero va avanti da settimane ed è stato prolungato sino al 31 dicembre 2025 dal Sindacato Libero dei Lavoratori dell’Aviazione (Sindicato Libre de Trabajadores Aéreos – SLTA) coinvolgendo oltre 500 dipendent1i. Verrà revocato se l’Avincis Aviation Spain (ex Babcock già Inaer Aviation) non riconoscerà condizioni migliorative ai propri dipendenti, punto di riferimento per le emergenze nel Paese, essendo la multinazionale concessionaria degli aerei per: il soccorso alpino, marittimo, sanitario, forestale, di supporto a Guardia Costiera, Vigili del Fuoco e forze di sicurezza. Lamentano simili disagi rispetto ai colleghi in Italia: contratto collettivo scaduto, turni estenuanti, salari non aggiornati all’aumento dei costi di vita. E hanno coinvolto anche i colleghi spagnoli di Ryanair che, in attesa di risposte, da Ferragosto in poi scioperano ogni mercoledì, venerdì, sabato e domenica.
L’appalto dell’elisoccorso in Calabria
Avincis insieme ad Elilombardia ed Elitaliana Spa si occupa dei 4 elicotteri che volano sulla Calabria per salvare ogni giorno vite umane. A causa della carenza di ambulanze con medico a bordo a volte si trovano a dover intervenire anche per le constatazioni di decesso. Il contratto nazionale di tutti piloti in Italia risale al 2001, è scaduto nel 2004 ed è ancora in lire. L’appalto in Calabria è stato affidato al Raggruppamento Temporaneo di Imprese (Avincis, Elilombardia ed Elitaliana) nel 2009 per 6 anni. Intanto Elitaliana (capofila del RTI) è stata allontanata dalle gare in Lazio perché ritenuta inaffidabile, ma in Calabria grazie alle generose proroghe ha incassato 200 milioni di euro negli ultimi 15 anni. E continua a incassare in attesa che venga bandita una nuova gara d’appalto. Dal suo canto Avincis è stata in questo lungo periodo di prorogatio sanzionata dall’antitrust per comportamenti anticoncorrenziali.
Come lavorano i piloti Avincis in Italia
Oltre 100 piloti e l’INPS sono in causa con l’Avincis per centinaia di giorni di ferie maturati, non goduti e cancellati. Attualmente l’azienda spalma le vacanze nei riposi nei quali è incluso il tempo per raggiungere il Comune di residenza che a volte può trovarsi anche a 1.000 chilometri di distanza. L’Avincis è stata condannata il 14 marzo 2018 dalla Corte d’Appello di Milano a pagare 1 milione e 900mila euro di contributi non versati dal 1° gennaio 2003 al 30 giugno 2009 (a titolo di ferie, rimborsi spese, indennità di volo, di disagio e di servizio straordinario).
Soldi che non sono stati ancora liquidati in attesa di pronuncia definitiva. Anzi. I dipendenti sono sempre più sottoposti a condizioni capestro. La dirigenza Avincis il 27 dicembre 2024 ha scritto ai sindacati affermando che la decisione assunta il 28 febbraio 2024 dalla Corte di Cassazione (che accoglie il ricorso e rinvia alla Corte d’Appello di Milano per nuovo giudizio) è un’ordinanza, quindi non vincolante. Serve aspettare.
La sicurezza in volo dipende dal riposo del pilota
Per altri versi la condotta di Avincis sembrerebbe violare il decreto legislativo n. 185 del 2005 e l’accordo europeo del 2000 sull’organizzazione dell’orario di lavoro del personale di volo nell’aviazione civile. In più entrerebbe in contrasto anche con lo stesso contratto nazionale per piloti di elicottero in lire del 2001. Per la Suprema Corte i giorni di ferie non sono sovrapponibili ai riposi e devono essere di almeno 4 settimane l’anno, esclusi formazione, addestramento e tempi di viaggio oggi equiparati appunto a tempo di riposo. E anche se non godute dopo 18 mesi devono essere assoggettate a tassazione. Il tempo libero dei piloti e infatti ritenuto indispensabile per prevenire «l’insorgere di fenomeni di affaticamento di livello tale da pregiudicare la sicurezza delle operazioni». I riposi sono quindi intesi come uno strumento per la buona riuscita dei soccorsi in volo e la tutela dell’incolumità dei pazienti.
Incendi ed elisoccorso, monopolio degli appalti
Avincis, per aver fatto cartello drogando il mercato, è stata anche condannata dall’Autorità Garante per la Concorrenza nel 2019 a pagare con l’Associazione Elicotteristica Italiana (AEI) una multa di 67 milioni di euro insieme alle sue “7 sorelle” dell’aviazione. Con Airgreen; Elifriulia; Eliossola; Elitellina; Heliwest; Star Work Skyn e Air Corporate si presentava come un unico raggruppamento alle gare d’appalto aggiudicandosi commesse milionarie. Un meccanismo rodato che dal 2005 al 2018 avrebbe permesso di incassare 200 milioni di euro solo per i servizi antincendio boschivi, vincendo in regime di quasi monopolio (nel 68% dei casi erano l’unico candidato) oltre 40 bandi indetti da Regioni e Province.
In Calabria l’Avincis si sarebbe spinta oltre, con azioni che intercettate nel 2018 dalla Procura di Catanzaro all’epoca diretta da Nicola Gratteri, hanno portato a far saltare la nuova gara d’appalto da 100 milioni di euro per l’affidamento del servizio di elisoccorso. Un bando che ancora non è stato ripubblicato e che secondo l’accusa i dirigenti dell’ex Babcock volevano pilotare insieme ai funzionari della sanità calabrese (accusati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente) pretendendo che fosse “cucito addosso” alla nota multinazionale.

