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Padre Fedele, Camera penale di Cosenza «sulle spoglie del monaco restano vive le stimmate dell’innocenza»

padre fedele

COSENZA – La Camera Penale di Cosenza “Avvocato Fausto Gullo” si rivolge al Presidente del Tribunale di Cosenza e al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, per condividere una riflessione che supera il ricordo e diventa dovere morale: rendere giustizia a chi è stato privato della giustizia.

“Difficile ricordare Padre Fedele Bisceglia senza che il pensiero precipiti immediatamente nella tragedia del perseguitato Enzo Tortora. Unanimemente uomini per bene, sino a quando giustizia ingiusta e tribunale della folla -abilmente aizzato- ne hanno sfregiato, con un solo morso, presunzione di innocenza e libertà. Solo oggi che non c’è più – dopo che la sentenza assolutoria per insussistenza del fatto ha posto fine ai latrati di quella folla – Padre Fedele è ricordato come il “patrocinatore degli “invisibili”, i dimenticati dalla società, e la “sua” Oasi Francescana” la Casa dei diritti di quegli “ultimi” che ancora danno un senso alla nostra Costituzione”.

“Ma, sulle spoglie del “frate ultrà” – divenute, purtroppo solo in queste ore, prerogative della politica – restano vive le stimmate dell’uomo morto da innocente, reo, soltanto, di quel senso di umanità che, più, non ci appartiene. Queste stimmate devono diventare ferite perennemente sanguinanti nel Palazzo di giustizia in cui fu chiesta e sentenziata la ingiusta condanna di Padre Fedele”.

Così come l’ingresso del Tribunale di Cosenza ricorda oggi Enzo Tortora, martire della malagiustizia, l’Aula dove fu processato e distrutto Padre Fedele Bisceglia dovrebbe portare il suo nome. Non per onorare un simbolo, ma per imprimere nella memoria istituzionale un ammonimento indelebile: perché non accada mai più.

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