MENDICINO (CS) – Un grido d’allarme quello del consigliere comunale di Mendicino, Luciano Luciani, che ha indirizzato una lunga e dettagliata lettera al Prefetto di Cosenza, denunciando le gravi difficoltà incontrate nello svolgimento del proprio mandato. Il documento è stato trasmesso anche alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dell’Interno e al Presidente della Repubblica. Nella missiva Luciani denuncia pubblicamente una serie di ostacoli “sistematici” e “cronici” che gli impedirebbero di esercitare in maniera piena, trasparente e legittima il suo mandato elettivo all’interno del Comune di Mendicino. “Mi chiedo – scrive – se il ruolo di consigliere comunale abbia ancora un valore reale per le istituzioni, o se siamo ridotti a comparse da tenere ai margini”.
Nel documento, il consigliere elenca una lunga serie di episodi, già in parte segnalati nei mesi scorsi al Prefetto, che vanno – si legge – dalle intimidazioni personali alla mancata collaborazione degli uffici comunali, fino all’assenza di risposte su numerose richieste ufficiali di accesso agli atti.
Tutti i punti della denuncia:
– 27 marzo 2025 – Segnalazione al Prefetto di diffamazione e minacce personali. Dopo un primo intervento dei Carabinieri, gli episodi non solo sono proseguiti, ma si sarebbero intensificati.
– 23 maggio 2025 – Comunicazione relativa alla divulgazione illecita di dati personali e sensibili, usati – secondo Luciani – con finalità intimidatorie e denigratorie.
– 27 luglio 2025 – Denuncia di inerzia degli uffici comunali in merito a gravi abusi in Contrada Destre: chiusura di strade comunali, interruzione di fossi di scolo e atti di prepotenza senza alcun intervento da parte delle autorità locali.
– 29 luglio 2025 – Segnalazione dell’impossibilità di ottenere documentazione dall’OSL (Organismo Straordinario di Liquidazione) relativa a 103 pratiche debitorie del Comune.
– 7 agosto 2025 – Diffida all’OSL per l’accesso alle suddette pratiche, rimasta anch’essa senza riscontro.
– 11 agosto 2025 – Ulteriore richiesta per l’accesso al protocollo comunale, autorizzato da un anno ma ancora negato, con l’effetto di bloccare di fatto l’attività del consigliere.
– 1 settembre 2025 – Presentate tre nuove diffide: accesso alle posizioni TARI delle imprese locali; Chiarimenti su economato 2023-2024 e discrepanze tra utenze idriche e nuclei familiari; richiesta su atti e costi relativi al concerto di Cece Barretta, con particolare attenzione all’utilizzo di fondi pubblici.
– 6 settembre 2025 – Due ulteriori diffide: richiesta documenti sull’installazione di specchi stradali; accesso agli atti su eventi pubblici tenutisi in Piazza Municipio nei giorni 6, 11 e 27 luglio.
“Non è solo burocrazia: è ostruzionismo”
“Non si tratta di semplici disguidi amministrativi – sottolinea Luciani – ma di una situazione ormai consolidata di ostruzionismo, mancanza di trasparenza e negazione di diritti fondamentali”. Una condizione, prosegue il consigliere, che “mina le basi della democrazia locale e impedisce il controllo politico e amministrativo da parte dei rappresentanti eletti”. Nella parte finale della lettera, Luciani esprime profonda amarezza e apre alla possibilità di lasciare l’incarico, se non ci sarà un cambiamento concreto: “Ho sempre interpretato il mio mandato come un servizio alla comunità. Ma se non è più possibile svolgerlo con dignità, trasparenza e protezione istituzionale, devo riflettere anche per rispetto verso la mia famiglia e le mie responsabilità lavorative”. Il consigliere chiede infine al Prefetto un intervento deciso, affinché tutti i consiglieri comunali, indipendentemente dall’appartenenza politica, possano esercitare il loro ruolo liberamente. Luciani si dice pronto a fornire tutta la documentazione utile a supporto di quanto dichiarato e conclude confidando nel ruolo del Prefetto come “presidio di legalità e garanzia istituzionale” per i cittadini e i rappresentanti eletti.
