CETRARO (CS) – Fiocco rosa ieri mattina all’ospedale di Cetraro. Una cosa normalissima, penserete voi, se non fosse che nel nosocomio della Riviera di Cedri non si può più partorire ormai da anni. Il punto nascite è un servizio sospeso dal 2019 e la piccola Eva, questo il nome della bimba nata, è una nascita eccezionale avvenuta nel Pronto Soccorso dell’ospedale Iannelli.
“È nata Eva, una bambina bellissima di quasi 4kg che ha visto la luce nel nostro ospedale. Non accadeva da anni e solo grazie alla professionalità e prontezza del personale ha potuto conoscere questo mondo nuovo. Una gioia per la sua famiglia e una speranza per tutti noi”. Così scrive il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo che ormai da tempo si batte per la riapertura del punto nascita.
Da anni l’Alto Tirreno Cosentino, da Tortora a Canfora San Giovanni, è sguarnito di un servizio fondamentale con tutti i rischi che una partoriente può correre, dovendo raggiungere il punto Hub dell’Annunziata di Cosenza, spesso lontano anche oltre 100km, oppure l’ospedale di Lagonegro. Le partorienti, spesso, sono anche costrette ad un parto precipitoso in ambulanza.
“E’ stato un parto rapido ed effettuato in emergenza, la signora ha dato alla luce il terzo figlio ed era già molto dilatata, per cui non è stato possibile trasferirla altrove”, ci spiega l’ostetrica Amalia Allevato, intervenuta insieme al medico del reparto di ginecologia dell’ospedale ieri mattina. “Per fortuna è andato tutto bene perché la donna non aveva patologie particolari e la bimba è nata sana, ma abbiamo operato senza le strumentazioni necessarie. Il messaggio che vorremmo che passasse è che abbiamo effettuato un’intervento in assoluta emergenza e del tutto eccezionale. L’ospedale non è in grado di intervenire né su un parto fisiologico né su quello patologico e noi ci auguriamo presto che venga riaperto il punto nascite”.
Il punto nascite chiuso dopo la morte di Santina Adamo
Santina Adamo morì il 17 luglio 2019, all’età di 37 anni, dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio, stroncata da un’emorragia massiva. Una morte che scosse profondamente la Calabria e l’Italia intera.
La Procura di Paola individuò responsabilità precise a carico di quattro medici e un infermiere. L’ipotesi di reato è quella di aver causato la morte del paziente per colpa medica. Si sollevarono anche dei dubbi sui tempi di intervento dei medici e la presunta mancanza di sacche di sangue, indispensabili per tamponare la gravissima emorragia in atto. Le sacche richieste al centro trasfusionale di Paola, distante circa 25 km dall’ospedale di Cetraro, infatti sarebbero arrivate troppo tardi. Dopo la tragedia fu disposta, perciò, la sospensione del punto nascita del nosocomio cetrarese.
Il reparto di Ginecologia attivo da ottobre all’ospedale Iannelli
Ad ottobre di quest’anno è tornato attivo il reparto di Ginecologia e Ostetricia presso l’ospedale Iannelli di Cetraro, con un servizio h24 con turnazione del personale medico e paramedico e con la possibilità di ricovero per le donne con patologie ginecologiche. Come specificato dalla comunicazione che l’Asp di Cosenza aveva inviato al Comune di Cetraro, non essendo ancora attivo il Punto Nascita, pertanto non potranno essere ricoverate gestanti e donne pronte per il parto.
La dirigenza Asp ha formulato un’istruttoria dagli esiti positivi, ritenendo “definitivamente superate le criticità” che avevano condotto alla sospensione del servizio nel 2019
La palla passa ora al al dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria che dovrà rilasciare l’autorizzazione per l’apertura del Punto Nascita. Quanto tempo dovranno aspettare ancora i cittadini per sperare che nel 2023 non si rischi di partorire dove capiti, senza sicurezza e con tutti i rischi del caso?
