COSENZA – Diciotto persone in carcere, sette ai domiciliari, nove persone raggiunte dalla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza ed all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, per un soggetto il divieto di dimora e per altri due, il divieto di esercitare l’attività di impresa. E’ il bilancio dell’operazione eseguita stamattina dai carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturita da indagini di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio.
Il basso tirreno sotto controllo e l’alleanza con i gruppi di Cosenza
La gravità indiziaria ha riguardato l’assetto e l’operatività di un’associazione armata di tipo ‘ndranghetistico, sul territorio ricompreso tra i comuni di San Lucido, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio e Longobardi con tendenza all’espansione verso le aree limitrofe, con rapporti di alleanza con altre articolazioni criminali operanti nella città di Cosenza.
Estorsioni
Non solo reati in materia di armi, intestazione fittizia e abusivo esercizio del credito, ma soprattutto le estorsioni, anche mediante danneggiamenti, ai danni sia aziende, piccole e grandi, di esercizi commerciali e imprese del territorio, nei diversi settori economici, ovvero ai danni di imprese provenienti da altre aree geografiche ed impegnate in lavori pubblici.
La droga
Gli investigatori hanno fatto luce sulla struttura e sul modus operandi di due associazioni a delinquere che si occupavano del traffico di stupefacenti, cocaina, marijuana e hashish. Una operante San Lucido, sotto l’egida degli esponenti dell’articolazione di ‘ndrangheta, e l’altra operante nel territorio di Paola, in stretto contatto con il primo gruppo criminale, e organizzata mediante una struttura di spacciatori operante per livelli, in una intensa attività di commercializzazione della sostanza stupefacente, e con canali di approvvigionamento operanti anche nell’area di Gioia Tauro.

