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Nuovo avvistamento del Pesce Scorpione nelle acque calabresi. La specie aliena colonizza il Mediterraneo – VIDEO

Pesce Scorpione

GIOIOSA IONICA (CS) – Dalla Puglia alla Calabria. Crescono nel Mediterraneo gli avvistamenti del pesce scorpione, una specie aliena, ossia non originaria delle nostre acque. Tipico del Mar Rosso e dell’Oceano Pacifico, si ritiene che abbia raggiunto il Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, colonizzando rapidamente i settori più orientali del Mare Nostrum. L’aumento delle temperature dei mari sta favorendo la sua espansione. Si tratta di una specie assai velenosa, anche se non mortale

Nelle acque di Gioiosa Ionica un nuovo avvistamento del Lion Fish è stato fatto alcuni giorni fa. La scoperta è avvenuta ad una profondità di 27 metri, su un fondale di sabbia e ghiaia, proprio di fronte al centro immersioni Diving Megale Hellas che ha pubblicato un video.

Pesce scorpione nelle acque calabresi

Si tratta del secondo avvistamento dopo quello del 2023 avvenuto sempre nelle acque del comune del reggino. Il primo era avvenuto il 25 giugno del 2023 quando durante un’immersione ricreativa lungo le coste di Marina di Gioiosa Ionica, un subacqueo si trovò davanti l’esemplare di Pesce scorpione Pterois mile a circa 12 metri di profondità. Sempre nel 2023 un primo esemplare venne avvistato e catturato a ‘Le Castella’, nel crotonese, da pescatori professionisti alla profondità di circa 24 metri.

Gli avvistamenti erano stati prontamente segnalati a ISPRA, alla Capitaneria di Porto di Crotone e al progetto AlienFish dell’Ente Fauna Marina Mediterranea, coinvolti insieme al CNR-IRBIM (Istituto per le Risorse Biologiche e le biotecnologie Marine) nella campagna di allerta denominata Attenti a quei 4!. La mappatura della presenza del pesce scorpione nel Mediterraneo, aggiornata a marzo 2025, ci riporta 1.840 segnalazioni, provenienti dai diversi paesi del bacino. La specie si sta diffondendo anche nei mari italiani e il Mar Ionio si conferma come una delle aree più vulnerabili.

 

Le sue spine velenose e pericolose

La specie è stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2016. nella Sicilia sud-orientale ed è una tra le specie più invasive al mondo, nota per aver invaso gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici. La specie è commestibile e possiede carni pregiate ma è pericoloso maneggiarla perché sulle pinne dorsale, anale e pelviche presenta spine velenose, molto lunghe e sottili. La puntura di queste spine può creare gravi danni a chi la subisce, in rari casi anche con esito letale. Il veleno si mantiene attivo dalle 24 alle 48 ore dopo la morte del pesce, per cui la pericolosità delle specie resta elevata anche su esemplari morti da diverse ore, quindi riscontrabili anche sul mercato.

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