Site icon quicosenza

Non poteva avvicinarsi alla madre, ma la raggiunge lo stesso: 23enne finisce in cella

carabinieri

CIRO’ MARINA (KR) – Nella nottata di sabato, i Carabinieri della Compagnia di Cirò Marina hanno arrestato un ragazzo di 23 anni, del luogo, nella flagranza del reato di violazione del divieto di avvicinamento alla madre, persona offesa. La scorsa primavera, infatti, la donna si era rivolta ai Carabinieri dopo che il figlio, con cadenza quasi quotidiana, la aveva insultata, denigrata e minacciata, anche per futili motivi, aggredendola da ultimo, alla fine del mese di aprile, con una violenta testata al sopracciglio per il solo fatto di avergli sconsigliato l’assunzione di caffè nella prima serata.

Gli accertamenti condotti subito dopo la ricezione della denuncia avevano poi evidenziato, come spesso accade, un quadro di minacce e vessazioni che andavano avanti da lungo tempo: motivazioni, queste, per cui la Procura della Repubblica di Crotone aveva avanzato richiesta di misura cautelare, emessa successivamente dal Giudice per le indagini preliminari, che aveva disposto la sottoposizione del ragazzo a divieto di avvicinamento alla mamma, con dispositivo di controllo elettronico, il c.d. braccialetto. Nella serata di sabato, invece, a seguito di un alertgiunto alla Centrale Operativa dei Carabinieri, il sottoposto, non curante delle prescrizioni, è stato sorpreso dai militari operanti in un appartamento in compagnia proprio della madre, a cui non si sarebbe potuto avvicinare. Per il ventitreenne, quindi, sono scattate le manette.

Pasqualino Capalbo: “arresto revocato”

“Il ragazzo è in cura presso il Centro di Salute Mentale da quando era bambino ed è affetto da varie problematiche di natura mentale. Il magistrato di riferimento ha ritenuto la condotta non particolarmente grave ed ha disposto già dal giorno dopo la revoca dell’arresto. La madre ha sempre negato che vi siano state violenze da più anni ed una perizia ha stabilito che non vi è coincidenza tra le asserite condotte e le lesioni della madre. La madre è l’unica che da sempre si è presa cura di suo figlio e lo stesso, attualmente ancora in cura presso il Centro di Salute Mentale non ha alcun punto di riferimento”. A scriverlo Pino Capalbo, l’avvocato difensore del ragazzo.
Exit mobile version