COSENZA – Due o tre smartphone di ultima generazione al giorno, oltre a qualche tablet, arrivano ai detenuti nella Casa Circondariale ‘Sergio Cosmai’ di Cosenza. Durante la notte sono 5 i poliziotti penitenziari che svolgono il servizio di sorveglianza a fronte di una popolazione di 300 detenuti, del carcere cosentino.
Sono solo alcuni dei problemi che hanno spinto nuovamente il sindacato CON.SI.PE. a promuovere un ennesimo sit-in di fronte la Casa Circondariale bruzia per sensibilizzare gli organi preposti, dei tanti problemi che si trovano a dovere affrontare orami da tempo. Problemi che ricadono sulla struttura carceraria bruzia e sul regolare svolgimento di chi dovrebbe garantire la sicurezza al suo interno. Con gli smartphone che vengono introdotti nella Casa Circondariale, oltre a potere comunicare con l’esterno i detenuti realizzano video che postano tranquillamente sui social.
I rappresentanti del sindacato CON.SI.PE. hanno inoltre chiesto al prefetto di Cosenza, l’intervento dell’Esercito, per la vigilanza del perimetro esterno della Casa Circondariale, dove a volte viene utilizzato personale civile, soprattutto per dare un senso di sicurezza alla città ed ai cittadini di Cosenza.

