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Morì all’Annunziata dopo una lite finita nel sangue: 58 anni di carcere per l’omicidio Prisco

COSENZA – Ieri pomeriggio il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Paola, Mariolina Bannò, ha chiesto 58 anni di carcere complessivi per le tre persone imputate nel processo con rito abbreviato per l’omicidio di Francesco Prisco, avvenuto a Tortora nel febbraio dello scorso anno. Il magistrato ha chiesto 20 anni di carcere per Angelo Lentini, 42enne di Praia a Mare, ritenuto esecutore materiale del delitto; 20 anni per Michele Tufano, 39enne di Napoli ma residente a Tortora, e 18 anni per Jonathan Russo, 39enne di Praia a Mare, ritenuti come concorrenti nell’omicidio.

I fatti

Il 32enne Francesco Prisco fu ferito da colpi di arma da fuoco nella notte tra giovedi 16 e venerdi 17 febbraio 2023, nei pressi della sua abitazione in via Ruggiero Pucci nella Marina di Tortora. L’uomo fu poi stato trasportato in condizioni gravi all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, dove è deceduto dopo dieci giorni di agonia. Durante il ricovero in ospedale, Prisco con le ultime forze che gli rimanevano, indicò i responsabili del suo agguato prima di finire in coma. A premere il grilletto fu Lentini con la complicità degli altri due, secondo quanto riferì il giovane, ma l’arma non venne mai rinvenuta. Il 16 marzo successivo i tre imputati vennero arrestati dai carabinieri di Scalea.

Secondo la ricostruzione svolta nelle indagini portate avanti dai Carabinieri della Compagnia di Scalea con il supporto della Procura di Paola, Prisco fu vittima di un agguato. Il 32enne avrebbe avuto una accesa discussione con uno degli imputati davanti a un bar di Praia a Mare dove sarebbe stato chiaramente minacciato. Il giovane avrebbe poi smorzato il diverbio andando via in auto con alcuni amici. Giunto a casa, però, avrebbe ricevuto una telefonata e successivamente sarebbe sceso in strada dove è stato sopraffatto da una raffica di colpi di fucile.

 

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