MENDICINO (CS) – “Con profondo sdegno ho appreso del vile atto vandalico perpetrato nei giorni scorsi a Mendicino, dove ignoti hanno tagliato l’albero di mimosa piantato dall’Associazione Prometeus in memoria di Roberta Lanzino, giovane vittima di un femminicidio che ancora oggi grida giustizia”. A denunciarlo e a presentare una mozione in consiglio comunale è il consigliere Luciano Luciani, del gruppo Mendicino Rinasce. “Quell’albero, piantato con amore e consapevolezza, rappresentava non solo il ricordo di una vita spezzata, ma anche un simbolo vivo di protesta contro la violenza sulle donne, un monito silenzioso che parlava a tutta la comunità. Colpirlo non è stato solo un gesto di inciviltà: è stato un affronto alla memoria, all’impegno civile e al valore della non violenza”.
“Per questo ho depositato una mozione di condanna da discutere nel prossimo Consiglio comunale, chiedendo all’Amministrazione di farsi carico di un gesto immediato e concreto: ripiantare un nuovo albero nello stesso luogo, accompagnato da una targa esplicativa che rinnovi il ricordo di Roberta e rafforzi il messaggio educativo e sociale che quel simbolo intendeva trasmettere”.
“Esprimo – conclude Luciani – piena solidarietà all’Associazione Prometeus, da sempre impegnata nella promozione dei diritti, della memoria e della giustizia sociale. La loro azione non sarà cancellata da un atto vile. Al contrario: da questo gesto troveremo nuova forza per continuare a costruire una Mendicino più giusta, più consapevole, più umana. Non possiamo tollerare né sottovalutare episodi del genere. Il silenzio sarebbe complicità. Risponderemo con fermezza, con memoria e con bellezza”.
L’associazione Prometeus: «gesto vile che ci addolora, ma non ci ferma»
L’associazione che ha piantato l’albero lo scorso 8 marzo in occasione della Giornata Internazionale della Donna, è stato dunque tagliato. “Era un simbolo semplice ma potente: un gesto di memoria, di speranza, di rispetto verso tutte le donne e verso le battaglie che ancora oggi si combattono contro la violenza, la discriminazione, il silenzio. Un segno tangibile del nostro impegno per una comunità più giusta e solidale”.
“Chi ha compiuto questo atto – scrive l’associazione sui social – non ha colpito solo un albero. Ha ferito un’idea, un principio, un messaggio rivolto a tutti: uomini e donne, giovani e adulti. Un messaggio che parlava di dignità, cura e attenzione. Ma noi non ci lasceremo intimidire. Il nostro impegno continuerà, più forte di prima. Continueremo a lavorare, a proporre, a costruire, perché crediamo che i valori veri quelli che uniscono e non dividono vadano difesi ogni giorno. E di certo non saranno quattro incivili a fermare chi crede nel bene comune. La mimosa potrà essere stata tagliata, ma le radici del rispetto e della giustizia sono profonde. E da lì continueremo a far crescere la nostra comunità”.

