COSENZA – “Con profonda rabbia e indignazione denunciamo il licenziamento immotivato e vendicativo ai danni di un lavoratore iscritto alla USB Cosenza da parte di Ecologia Oggi S.p.A., azienda appaltatrice del servizio di raccolta rifiuti nel Comune di Cosenza”. E’ quanto denuncia il sindacato Usb Lavoro Privato Cosenza. “Il lavoratore è stato licenziato per aver espresso critiche all’amministrazione comunale sulla situazione della pulizia della città in un commento Facebook pubblicato lo scorso 5 maggio. Un’opinione legittima, che rientra pienamente nel diritto costituzionale alla libertà di pensiero e di espressione. Invece di affrontare con serietà e senso di responsabilità le critiche, Ecologia Oggi ha scelto la via più facile e più brutale: il licenziamento. Nessuna comprensione, nessun dialogo, nessun rispetto. Solo repressione.
Eppure, dopo il commento, il lavoratore aveva già avviato un percorso di confronto e chiarimento con l’azienda. In un primo momento si era parlato di una sanzione disciplinare, seppur dura, ma non della misura estrema del licenziamento. Anche questo impegno è stato tradito. Le relazioni sindacali, per chi gestisce Ecologia Oggi, non valgono nulla. Questo licenziamento è un chiaro avvertimento rivolto a chiunque osi criticare, dissentire o organizzarsi sindacalmente. È l’ennesimo atto discriminatorio verso chi non si piega al clima autoritario che si è instaurato nei cantieri. E tutto questo accade nel silenzio delle istituzioni locali. In questa città non si può più esprimere un’opinione. Il clima è diventato intollerabile, fatto di intimidazioni, discriminazioni, soprusi. Il messaggio è chiaro: chi parla viene punito. Chi si organizza viene isolato. Chi è Cosentino e non si adegua, viene messo da parte.
Come USB Cosenza dichiariamo che lo strappo è ormai irreparabile. Non esistono più le condizioni per parlare di buone relazioni sindacali, né tantomeno di miglioramento del servizio. Ecologia Oggi ha scelto la strada della discriminazione, dell’arbitrio e della vendetta. Noi continueremo a stare dalla parte dei lavoratori, a difendere chi viene colpito perché ha scelto di organizzarsi, di non piegarsi, di lottare. Chiediamo con forza la revoca immediata del licenziamento. E chiamiamo la città a schierarsi: da che parte volete stare? Con chi comanda nell’ombra o con chi lavora ogni giorno per il bene comune?”

