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Javier Milei, l’ultraliberista di destra e nemico della casta, è il nuovo presidente dell’Argentina

BUENOS AIRES – L’ultraliberista di destra Javier Milei è il nuovo presidente eletto dell’Argentina. Con l’86% dei voti scrutinati l’anarcocapitalista il candidato de La Libertad Avanza ha preso più del 55% dei voti al ballottaggio contro il candidato peronista progressista Sergio Massa (44,04%), in un’elezione storica e cruciale per il Paese. Sergio Massa, ha ammesso la sconfitta, senza aspettare le 21 di Buenos Aires obbligando alla pubblicazione anticipata dello scrutinio, ancora in corso, sul sito ufficiale, chiedendo pubblicamente che la transizione con Alberto Fernandez inizi immediatamente.  Javier Milei ha condotto una campagna elettorale aggressiva e in alcuni comizi è apparso con tanto di motosega per dimostrare di voler ‘tagliare’ il bilancio dello Stato.

Assumerà il suo mandato il 10 dicembre, proprio nel quarantesimo anniversario della democrazia dall’ultima dittatura militare ma dovrà fare i conti con una situazione economica difficile e promesse elettorali estreme. Il programma elettorale di Milei, infatti, è incentrato su un drastico taglio della spesa pubblica a cui si affianca l’abolizione della Banca centrale, la dollarizzazione dell’economia e l’interruzione dei rapporti con Cina e Brasile. Misure che ora allarmano il Fmi, con cui Buenos Aires ha un debito aperto da 44 miliardi di dollari. A novembre, inoltre, l’inflazione ha toccato il 142%. La situazione è drammatica, non c’è spazio per la gradualità, per le mezze misure”, ha indicato il vincitore, elencando l’inflazione, la povertà, la miseria e l’insicurezza come le sfide più urgenti. “L’Argentina ha un futuro ed è liberale”, ha poi osservato promettendo che, tra 35 anni, il Paese sarà “una potenza mondiale. Oggi inizia la fine della decadenza argentina. Iniziamo la ricostruzione e a voltare la pagina della nostra storia. Riprendiamo il cammino che non avremmo mai dovuto perdere. Finisce il modello dello stato che impoverisce e benedice solo alcuni mentre la maggioranza soffre. E’ una notte storica, torniamo ad abbracciare l’idea della libertà”.
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