COSENZA – Riceviamo e pubblichiamo la lettera che un gruppo di genitori di diverse scuole di calcio di Cosenza ha inviato alla procura federale di Roma, denunciando gravi irregolarità alla FIGC di Cosenza.
“Siamo un gruppo di genitori iscritti in più scuole calcio di Cosenza e provincia stanchi di vedere i nostri bambini usati come bancomat e seguiti da pseudo allenatori non abilitati. Siamo venuti a conoscenza che nonostante l’ottimo lavoro che sta facendo l’Aiac come organo di controllo nella sezione provinciale di Cosenza, in barba a tutte le regole continuano a perpretarsi secondo noi gravissime irregolarità. in primis l’ultimo comunicato delle squadre partecipanti dove come da regolamento non sono stati indicati i tecnici abilitati con addirittura più società che hanno iscritto 2-3 e più squadre persino della stessa categoria senza averne alcun diritto per l’assenza di tecnici qualificati. Segnaliamo inoltre da informazioni ricevute che il lavoro di segnalazione dell’Aiac sarebbe addirittura inutile. Ci sono soggetti con cariche federali che coprono 2 o più incarichi nonostante tutto ciò sia proibito, ma da noi a Cosenza come in tutta la Calabria e forse in tutta Italia tutto ciò avviene come se nulla fosse, e a pagarne le conseguenze di questa totale incompetenza non sono solo i bambini a farne le spese ma anche quelle piccole società sportive che fanno enormi sacrifici per il rispetto delle regole”.
“Ancora ci sono figure in Figc che maschili e femminili che addirittura svolgono anche compiti di allenatore/allenatrice con qualche altro incarico che sicuramente a noi sfugge. Siamo stanchi e stufi di assistere impotenti a questa sorta di arroganza da parte di chi invece dovrebbe essere di esempio per tutti noi”.
“Non vogliamo dilungarci e confidiamo nel vostro organo di controllo per cercare di frenare tutto questo schifo. L’Aiac di Cosenza ha ricevuto centinaia di segnalazioni di irregolarità ma purtroppo la loro buona volontà e la voglia di intervenire sembra nulla di fronte a questa cupola tremenda che si è creata. Una domanda però ci viene spontanea: non dovrebbero camminare a braccetto Figc e Aiac? Vale la pena spendere soldi e fare enormi sacrifici per arrivare ad avere un tesserino di allenatore? Sappiamo solo che siamo dei portafogli da utilizzare per mantenere questo raccapricciante sistema e che i nostri figli, non ce ne vogliate, sono considerati meno che carne da macello. Poi ci lamentiamo che non ci sono bravi calciatori in Italia… confidiamo in un vostro celere e duro intervento affinché magari possa essere anche da apri strada per altre Federazioni”.
