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In Calabria mancano i posti barca. L’appello ad Occhiuto: «Trasformare il ritardo in valore aggiunto»

Calabria mancano posti barca

CATANZARO – In Calabria mancano i posti barca. È questo quello che lamenta l’Associazione Costruttori dei Due Mari (ACDM), guidata da Andrea Guarascio, che sottolinea come lungo le coste della regione ci siano solo 4mila posti barca su circa 800 chilometri di litorale, numeri che fanno della Calabria la regione più bagnata d’Italia. Nonostante questo, sottolinea l’associzione, è oggi il fanalino di coda del diportismo nazionale. Proprio da questo ritardo può e deve nascere oggi un nuovo modello di sviluppo, il Vantaggio Blu: un laboratorio che unisce porti turistici, aeroporti e reti di mobilità in un’unica strategia di crescita sostenibile.

“Oggi – ricorda proprio Guarascio – la Calabria può contare purtroppo su un numero esiguo di posti barca mettendo in luce un enorme potenziale ancora inespresso. Due casi emblematici diversi: l’insufficiente Porto di Tropea, che è la destinazione turistica più destagionalizzata ed internazionale della regione; il progetto del porto waterfront di Lamezia Terme, sogno ad oggi sospeso tra mare e industria, che potrebbe rinascere come Polo Nautico di eccellenza green, sfruttando la posizione ZES e la vocazione naturale della costa. Abbiamo una delle linee costiere più estese e suggestive del Mediterraneo – spiega – ma la dotazione infrastrutturale per il diportismo e la nautica è ancora troppo limitata. Serve, pertanto, un piano complessivo che unisca la prospettiva economica, turistica e ambientale. E siamo certi che il Presidente Occhiuto saprà trasformare, questo gap ereditato, in un altro valore aggiunto per lo sviluppo dei turismi e delle economie della nostra terra”.

L’associazione si dice fiduciosa che con la confermata continuità di governo regionale assicurata dalla rielezione del Presidente Roberto Occhiuto, possa riaprirsi con nuove prospettive il Masterplan della portualità turistica, per aggiornarlo in una visione di insieme che preveda la realizzazione di nuovi porti per il turismo diportistico e aumenti le potenzialità di quelli esistenti, mettendoli in connessione con tutta la rete di mobilità regionale ed extraregionale.

In Calabria mancano i posti barca: le richieste di Costruttori dei Due Mari

Aumentare la capacità di ormeggio, collegare i porti agli aeroporti di Lamezia, Reggio e Crotone, e creare una rete di approdi integrata che trasformi la Calabria in un vero corridoio blu del Mediterraneo. “Queste sono le priorità, per il nostro settore e per tutte le filiere produttive e commerciali connesse. L’obiettivo è raggiungibile – aggiunge il presidente – con una governance stabile, con regole chiare e una visione che unisca istituzioni, autorità portuali e università. La nostra filiera è pronta, le competenze ci sono. La chiave per la crescita resta la connessione tra porti e hub di mobilità. La Calabria, con i suoi tre aeroporti attivi e oltre 2 milioni di passeggeri ogni semestre, può puntare su pacchetti integrati fly & yacht e su una rete di servizi che renda il mare facilmente raggiungibile. Ogni dieci punti di crescita della connettività aerea diretta – sottolinea ancora – si genera mezzo punto di PIL in più e oltre l’1,5% di nuovi posti di lavoro. Quindi, connettere mare e cielo significa creare economia reale”.

Un piano ed un cronoprogramma per la Calabria

“Non è un problema di idee, ma di direzione. Da Cariati a Roccella Jonica, da Sibari a Vibo Valentia passando per Taureana di Palmi, la Calabria ha già maestranze e cantieri navali storici e dipartimenti universitari che lavorano nel settore. Ora deve decidere di investire davvero nella sua identità marittima. Serve un piano, un cronoprogramma e una cabina di regia regionale. E questo – conclude Andrea Guarascio – siamo convintissimi sarà uno degli asset strategici su cui farà leva il nuovo Governo Occhiuto al quale ribadiamo la nostra totale disponibilità a collaborare nell’interesse generale e per fare della nostra penisola una delle più competitive e di qualità del Mediterraneo”.

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