CATANZARO – In Calabria la situazione legata al procurement di organi per i trapianti è drammatica e inaccettabile. A denunciarlo è l’ANED – Associazione Nazionale Emodializzati Trapiantati e Dialisi, che lancia un nuovo appello alle istituzioni e alla società civile. Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti aggiornati al 31 agosto, l’opposizione alla donazione nelle rianimazioni calabresi è del 45,2%. Un dato allarmante che, unito a una scarsa cultura della donazione e a una disorganizzazione ospedaliera cronica, ha portato a un crollo delle attività: solo 9 trapianti renali effettuati nel 2024, contro i 23 dell’anno precedente (-61%).
In questo contesto, l’ANED ha chiesto di inserire il tema della donazione tra gli obiettivi del progetto “Crescere in Comune”, coordinato dalla dottoressa Annarita Lazzarini del Dipartimento Transizione digitale. Durante un incontro tenutosi ieri, alla presenza dell’anestesista Anna Grande, dell’epatologo Massimo Desiena, del vicepresidente regionale Filippo Pietropaolo e di numerosi responsabili degli uffici anagrafe, si è discusso della necessità di integrare la scelta sulla donazione organi al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità, con strumenti digitali.
Unico dato positivo: 4 dei 9 trapianti effettuati quest’anno sono avvenuti grazie a donatori viventi presso il GOM di Reggio Calabria, sotto la guida della commissaria Tiziana Frittelli. Il presidente regionale di ANED, Pasquale Scarmozzino, sottolinea: “Non possiamo rassegnarci a questa paralisi, perché significa vite spezzate. Serve una grande alleanza tra istituzioni, scuole e cittadini. Solo così possiamo invertire la rotta”. E conclude ricordando il gesto straordinario della famiglia di Filippo Verterame di Isola Capo Rizzuto, che ha scelto la donazione come atto d’amore verso la vita.

