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Grave episodio di violenza all’Ospedale di Acri: dirigente aggredisce un infermiere «provvedimenti immediati»

ospedale-acri - Fausto sposato Opi cosenza

ACRI (CS) – Un gravissimo episodio di violenza sul luogo di lavoro scuote il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Acri e a darne notizia, è l’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Cosenza, che ha denunciato pubblicamente l’aggressione verbale, e il tentativo di aggressione fisica, subita da un infermiere regolarmente iscritto all’Ordine, da parte di un dirigente medico già noto per comportamenti simili in passato. L’episodio, accaduto in presenza di pazienti e altri operatori sanitari, è stato sventato solo grazie al tempestivo intervento dei colleghi. Tuttavia, la vicenda ha suscitato un’ondata di indignazione, tanto da spingere l’OPI a inoltrare una formale denuncia all’Autorità giudiziaria e a segnalare l’accaduto al rischio clinico aziendale.

Richieste chiare e urgenti all’ASP di Cosenza

Il presidente dell’OPI Cosenza, Fausto Sposato, ha espresso ferma condanna dell’accaduto, chiedendo alla Direzione dell’ASP di Cosenza risposte precise su diversi punti:

– Stato del procedimento disciplinare a carico del medico coinvolto: è stato segnalato all’Ufficio Procedimenti Disciplinari? Se sì, con quale protocollo e in quale fase si trova? Se no, perché?;
– Valutazioni sulla permanenza in servizio del medico, anche alla luce della sicurezza dei lavoratori e dei pazienti;
– Misure aziendali adottate dopo la segnalazione, comprese eventuali misure cautelari, trasferimenti, sorveglianza sanitaria o provvedimenti disciplinari;
– Applicazione equa del regolamento disciplinare a tutte le categorie di dipendenti, senza alcuna eccezione o prassi discriminatorie nei confronti dei dirigenti;
– Esclusione di “protezioni” indebite, che rendano alcune figure professionali di fatto immuni da responsabilità, anche in presenza di gravi condotte.

Un “pericoloso precedente”

Secondo l’OPI, l’inerzia o la mancata presa di posizione dell’Azienda Sanitaria costituisce non solo una violazione della “tolleranza zero” dichiarata contro la violenza sui luoghi di lavoro, ma anche un precedente pericoloso che rischia di legittimare comportamenti inaccettabili. “Episodi del genere ledono profondamente la dignità dei professionisti sanitari e minano la credibilità dell’intera azienda sanitaria. È indispensabile garantire un ambiente lavorativo sano, sicuro e rispettoso”, afferma Sposato.

Appello agli infermieri e avvertimento all’ASP

L’Ordine invita tutti gli infermieri iscritti a denunciare con tempestività ogni episodio di violenza, intimidazione o sopraffazione, verbale o fisica, rivolgendosi sia all’Ordine sia alle autorità competenti. “La tutela dell’integrità fisica, psicologica e professionale degli infermieri è un obbligo giuridico e morale che non può essere disatteso”. L’OPI chiede un riscontro formale e dettagliato nel più breve tempo possibile, riservandosi, in caso di mancata risposta, di adottare tutte le misure previste dallo statuto e dalla normativa vigente per la tutela dei propri iscritti.

La vicenda accaduta ad Acri rappresenta un ulteriore campanello d’allarme per la salvaguardia del benessere organizzativo e la necessità di azioni concrete contro la violenza nei luoghi di cura, dove troppo spesso gli operatori sanitari vengono lasciati soli di fronte a situazioni di rischio e sopraffazione. L’auspicio è che le istituzioni, a partire dall’ASP di Cosenza, diano seguito immediato a quanto richiesto, a tutela non solo degli infermieri coinvolti, ma della qualità dell’intero sistema sanitario locale.

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