COSENZA – Un evento culturale di grande intensità emotiva e spessore artistico andrà in scena venerdì prossimo, 11 luglio, alle ore 21, presso il Teatro Vuozzo dell’Istituto Comprensivo Spirito Santo di Cosenza: si tratta di “Fammi parlare ancora”, spettacolo di musica, immagini e parole dedicato a Pier Paolo Pasolini, scritto e diretto dal regista Sabatino Cariati. L’ingresso è gratuito.
Pasolini è qui protagonista in prima persona: non solo come autore evocato, ma come voce narrante della sua stessa esistenza. Attraverso una drammaturgia raffinata, testi tratti dalle sue opere e un impianto musicale eseguito dal vivo, lo spettacolo vuole restituire al pubblico l’essenza di un pensiero ancora oggi sorprendentemente attuale. «Pasolini sta dentro l’attualità – spiega Sabatino Cariati – perché ha descritto con lucidità il passaggio dall’ideologia all’omologazione consumistica, mostrando come la perdita della singolarità umana sia il vero grande male del nostro tempo».
In scena, la voce dell’attore Marco Silani darà corpo a un Pasolini intimo e diretto, accompagnato dal soprano Valentina De Vuono e da un ensemble musicale composto da Antonio Andrea Marchese (clarinetto, mandolino), Ilaria Sisca (flauto), Bruno Albanito (pianoforte e arrangiamenti) e Giovanni Reale (contrabbasso). La musica assume un ruolo centrale: non semplice colonna sonora, ma vero e proprio elemento narrativo, capace di anticipare, commentare o nascere dalle parole del poeta.
La scelta musicale include brani scritti da Pasolini o presenti nei suoi film, ma anche opere di forte impatto simbolico come la Passione secondo Matteo di Bach o Le Nozze di Figaro di Mozart, eseguite mentre scorrono sullo sfondo le immagini del funerale del poeta. Fondamentale è anche l’apparato visivo dello spettacolo, costruito attorno alle celebri fotografie di Domenico Notarangelo, che immortalò Pasolini durante le riprese del Vangelo secondo Matteo a Matera nel 1964. La selezione fotografica è curata dal figlio, Giuseppe Notarangelo, oggi coordinatore dell’Associazione Pier Paolo Pasolini di Matera, partner del progetto insieme a Teofabula Teatro.
«Pasolini a Matera ha trovato quella verità e quella realtà nuda che cercava – racconta Giuseppe Notarangelo –. Mio padre l’ha documentato in immagini divenute oggi patrimonio iconico. Quelle foto ci restituiscono il poeta non solo come regista, ma come uomo in costante ricerca di autenticità, in un mondo che andava perdendola».
“Fammi parlare ancora” ha una durata di circa 55 minuti ed è pensato come un dialogo emotivo e culturale con Pasolini, che a quasi cinquant’anni dalla sua morte si fa ancora compagno di viaggio per leggere il nostro presente. Un’occasione unica per riscoprire, attraverso arte, musica e memoria, il valore profetico di uno degli intellettuali più controversi e necessari del Novecento italiano.

