COSENZA – Gratteri, Gasparri e Renato Caforio, presidente del Delfino, ai “#scelgolavita”, l’incontro che si è svolto presso l’ Auditorium del Liceo Classico Telesio di Cosenza.
Sul palco, di fronte agli studenti del Liceo Telesio si sono confrontati, appunto, il senatore Maurizio Gasparri, il Procuratore della DDA di Catanzaro, Nicola Gratteri e Don Salvatore Vergara, Presidente onorario del Centro di Solidarietà il Delfino che ha promosso l’incontro ed ha avuto l’obiettivo di non far ‘cadere’ il silenzio sulle droghe, sulla loro diffusione e soprattutto sulla loro pericolosità.
Gratteri “Chi soffre vi dirà che la droga è una schiavitù”
“Ormai -ha spiegato il presidente del Delfino, Renato Caforio -, conviviamo con le droghe che se fossero dei qualsiasi prodotti da supermercato”. Per Gratteri gli insegnati invece dovrebbero “portare questi studenti nelle comunità terapeutiche e far parlare loro direttamente con chi sta soffrendo all’interno di queste strutture perché ha deciso di uscire di smettere di assumere sostanze stupefacenti ed ha avviato un percorso di disintossicazione”.
Gasparri “si minimizza un problema che fa danni”
“Sono felice di essere qui perché parlare di droghe è indispensabile per dare un’informazione corretta, perché oggi si minimizza” ha detto il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri all’incontro “#Scelgolavita. “Sembra quasi – ha aggiunto – che le sostanze stupefacenti non facciano danni, ma invece è esattamente il contrario e non è vero che si combatte il crimine favorendone la circolazione, perché il crimine userebbe altre sostanze stupefacenti legalizzandone alcune. Poi c’è il mercato dei minorenni che resterebbero in un mercato illegale”.
“Quindi bisogna informare e prevenire. Non si tratta di reprimere in maniera ottusa gli usi, il narcotraffico sì. Gli usi vanno prevenuti e bisogna applicare più largamente quelle norme che consentono ai detenuti tossicodipendenti di scontare altrove, con pene accessorie, il loro percorso nelle comunità che li può portare a un recupero. Chi combatte le droghe vuole essere più comprensivo nei confronti di chi soffre il problema, ma repressivo con chi alimenta il traffico”.

